Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LEGA ITALIANA
anno <1917>   pagina <723>
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XI governo napoletano e la lega italiana nel marzo e aprile 184.8 723
Carlo Alberto non seppe spogliarsi durante tutti gli eventi del '48 e che, facendogli considerare le sole sue forze sufficienti alla grande impresa, lo distoglieva anche dal vedere con occhio sereno la condi­zione reale delle cose in Italia, e dall'apprezzare convenientemente le aspirazioni e i bisogni degli altri popoli della penisola.
La risposta del governo piemontese non era ancora nota a Napoli quando, abbandonata l'idea del Serracapriola di concludere la lega sotto l'aspetto di una unione doganale, perchè - come bene osservò il Grifeo - si sarebbe perduto il vantaggio della forza morale, che i principi avrebbero guadagnato colla generale simpatia degli Italiani,' il nuovo ministro per gli affari esteri principe di Cariati, con nota circolare, al Ludolf, al Grifeo e al Palazzuolo, comunicò la proposta eminentemente pratica del governo napoletano che si riunisse in Roma un congresso di plenipotenziari delle quattro Potenze costitu­zionali italiane per trattare la lega e gli interessi commerciali della penisola.2
n conte di Ludolf non tardò ad annunciare la completa adesione della Santa Sede, purché si trattasse di concludere una lega di legit­tima difesa.* E, riferendo il colloquio avuto in proposito col cardinale Antonella, disse di aver appreso da quest'ultimo in modo del tutto confidenziale che la Corte di Torino, alla quale la Santa Sede aveva già fatte delle aperture sull'argomento, benché si mostrasse disposta ad accedere alla lega, era però trattenuta alquanto dalla sua posizione, che l'esporrebbe ai primi pericoli, e dall'ignorare le disposizioni della Corte napoletana. Una lega italiana - si osservava a Torino - che non comprendesse i due regni più potenti della penisola, verrebbe ad essere senza risultato. Era quindi opportuno - aggiungeva il Ludolf - che il governo piemontese venisse sollecitamente informato delle dispo­sizioni in cui si trovava quello napoletano, e che Carlo Alberto cono­scesse subilo il desiderio manifestato dal re delle Due Sicilie di vieppiù stringere i vincoli d'intima amicizia, che uniscono i Sovrani ed i po­poli costituzionali della penisola'. Il suggerimento del Ludolf tornava perfettamente superfluo, perchè sappiamo che il Cariati aveva resa nota la proposta anche ai rappresentanti accreditati presso le Corti di Firenze e di Torino. Non *era quindi che da attendere le rispet­tive risposte.
1 Grifeo al Serwieapriola, 16 macao 1848. (Fascio 4185). 3 Circolare Cariati del 15 marzo 18(8. Ofr. BiANOm, Y, 472. 1 iipàoli ft Cariati, 18 e 20 marzo 1848. (Fascio 4185). * Ludolf a Cariati, 18 marzo 1848. (Ivi).