Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LEGA ITALIANA
anno <1917>   pagina <725>
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Il governo napoletano e la lega italiana nel manto e aprile 1848 725
Cario Alberto. La verità è ben diversa, poiché il Grifeo intese di li­mitare quell'alleanza ad accordi semplicemente di carattere interno, per evitare che ogni sovrano, facendo concessioni più larghe dell'altro, eccitasse le popolazioni a chiedere cose maggiori, Ciò non condur­rebbe - diceva egli - (e conviene ben riflettere sullo spirito delle sue parole tutt'altro che ostile al Piemonte) ad un'alterazione nelle po­litiche relazioni col Piemonte; poiché non diminuisce affatto le dì lui forze, né lo esclude dal potere addivenire alla lega già stabilita tra gli altri principi italiani costituzionali, come non dovrebbe escludere questi di dichiararsi nella lega pronti a correre a di lui soccorso, ogni guai volta i suoi Stati venissero minacciati da straniera invasione, o minimamente si trovasse compromessa la sua indipendenza . ' M Grifeo non volea dunque che il Piemonte rimanesse a discrezione del­l'Austria, e le sue idee trovavano eco favorevole nel governo napo­letano.
Sarebbe ora di finirla col dire che Ferdinando II respingeva a jpriorì l'idea della guerra all'Austria. Questa è una delle tante leggende che purtroppo si ripetono nella storia di quel re. Basterebbe il modo con cui il principe di Sehwarzenberg, rappresentante della Corte di vlenua a Napoli, abbandonò questa città dopo gli avvenimenti del io marzo per convincersi che fra il BorboneéSf Austria non esisteva l'intimità di rapporti che gli storici asseriscono. Alcuni documenti da me rinvenuti mi permettono di esporre il fatto in modo assolutamente nuovo.
La sera del 25 marzo, verso le 7, divulgatasi la notizia dell'uscita degli Austriaci da Milano, una turba di popolo, in cui erano anche elementi non napoletani, si portò all'ingresso del palazzo dell'I, e R. Legazione sito nel Vico Freddo a Chiaia, e, dopo aver costretto con la violenza il portiere ad allontanarsi, sconficcò lo stemma fissato sopra una barra di ferro appositamente sospesa è] lo trascinò, fra urli ed invettive, al Largo della Cappella Vecchia, ove tripudiando lo bruciò sopra un rogo improvvisato. La sera stessa il rappresentante austriaco, dopo aver invano tentato di ottenere l'adesione dell'intero corpo di­plomatico accreditato in Napoli per una nota collettiva di protesta, chiese al governo napoletano pronta e solenne riparazione per l'oltraggio ricevuto/- E come il governo tardò due giorni a rispon­dere, il 27 marzo con una seconda nota lo Sehwarzenberg chiese un riscontro alla precedente nel termine di ventiquattro ore, dichiarando
> Grifòo a Cariati, 19 man 1848. Ofr. BIANCHI, V. 473-75.
s Scliwaraenberg al Cariati, 25 marzo 1848. (Austria, Sua Lagnatone, 128).
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