Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LEGA ITALIANA
anno <1917>   pagina <727>
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U governo napoUtano e Z lega italiana nel marno e aprite 1848 797
L'affermata cordialità di rapporti tra la Corte di Napoli e quella di Vienna si attenua dunque all'esame dei fatti, e la devozione asso­luta di re Ferdinando all'ini peratorey vergo il quale egli era invece vivamente corrucciato per la negata mediazione nella vertenza con TInghilterra a proposito degli zolfi, diventa ormai un mito. Del resto qual mezzo migliore per guadagnarsi la fiducia e l'affetto deiproprt sudditi e degl'Italiani in genere, alla quale il re delle Due Sicilie te­neva assai in quel momento, in cui le concessioni da lui fatte non avevano appagato tutti; qual mezzo migliore della partecipazione alla guerra contro l'Austria? Non era forse questo il passo indicato da molti a Napoli e fuori come il più sicuro per riconquistare la Sicilia? Il re non ignorava le difficoltà di ordine militare e finanziario, che si opponevano all'invio delle truppe: in Alta Italia; tuttavia con la buona volontà e l'aiuto degli altri principi confidava di superarle.
Proprio nei giorni delle dimostrazioni napoletane contro l'Austria il Grifeò, nel quale re Ferdinando riponeva gran fiducia, all'annunzio che Carlo Alberto si accingeva a passare il Ticino, esclamava: Ili-ttuenza dell'Austria in Italia sta per svanire per sempre l * Ed esor­tava il governo napoletano a rompere ogni indugio, ed a partecipare all'impresa; poiché in tal modo - egli diceva - si farebbe grande effetto nella pubblica opinione mostrando unpensfepó ed ima volontà tutta italiana, e, nel mentre si sventerebbero gli oltraggiasi dubbi che regnano dappertutto sulla buona lede del Re nostro nel progresso delle accordate concessioni, gli si darebbe in qualche maniera il di­ritto di partecipare agli altrui vantaggi, essendosi mostrato pronto a dividerne i pericoli ed i danni.1
1 Grifoo a Cadati, 25 marzo 18: (Easoio 4185> B. conte Luigi Gfoàfoo, set. timo figlio di Benedetto principe di Parfcanna e di Imoia Migliaccio duchessa di j?loi!Ìdin, nacque a Palermo t'8 ottobre 1801 ed entrò in diplomazia a trentun anni. Dal 1832 trovavaal corno incaricato d'affari presso il Granduca di Toscana. Hol 1848 coreo il rischio di perdere ii posto, o infatti con decreto del 4 aprile di quell'anno fu richiamato in attesa di destino*, al posto di lui fu destinato Gennaro Bellelli, che t liberali napoletani di parte avanzata ritennero di sensi ptti Italiani che il Grife - secondo essi - non fosse. Ma il BelloUi non raggiunse la resi, denza, e il Grlfeo rimase a Pirensse fino al 1849, quando venne nominato Inviato straordinario e ministro plenipotenziario presso la Corto di Torino. Di la passò a Berlino nel 1851, e nel 1857 fu trasferito a Madrid, dove mori il 18 agosto 1860. Iie notizie sul Grifeo sono malia, prefazione di G. DE MONTBMYOB al primo volume dello Lettere di MjfflMaildv IV alla (Imhesèa diFlorìdia, raccolto ed illustrate da 9. Di GIACOMO (Palermo, 1914). Io le ho arricchite di altri dati desunti dai regi-sfai di tesoreria conservali ueirArchivio di Stato di Napoli. AssietitL Affati esieri, 1005, 1006, 1007, 1009, 1011.