Rassegna storica del Risorgimento
MONDAINI GENNARO
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1948
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Vita dell'Istituto
Soranzo e Mario Viora per l'Università Cattolica; l'aw. prof. Romeo Vuoli per la Deputazione di Storia Patria per le Marche, ecc.
Numerosi gli esponenti del Corpo diplomatico i Congressisti italiani e stranieri e gli invitati*
Dopo brevi parole- di salato dell'assessore all'Istruzione del Comune di Milano, prof. Mario Cattabeni, il sen. Alessandro Casati dava lettura del seguente messaggio del Capo dello Stato: Sono molto dolente di non poter intervenire alla inaugurazione del XXVH Congresso nazionale dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano alle solenni riunioni che hanno per tema il 1848. Invio la mia viva adesione ed i miei fervidi anguri di lieto successo per i lavori che saranno compiuti arrecando un nuovo prezioso contributo all'immagine della storia immortale d'Italia. A Lei ai membri dei Comitati alla Giunta esecutiva ai relatori e agli intervenuti il mio cordiale saluto.
Venivano pure letti i telegrammi augurali del Ministro alla Difesa on. Facchinetti, del Sindaco di Gorizia ed altri messaggi.
H sen. Casati pronunciava quindi la prolusione inaugurale del Congresso. Momenti di intensa commozione ha destato l'oratore rievocando la Milano delle Cinque Giornate, esaltando il contributo popolare al Risorgimento e non dimenticando i problemi contingenti di questo periodo. Egli ha dimostrato come anche oggi, non meno che nel Risorgimento ogni italiano abbia solo da raccogliere in se e seguire la voce di un ideale. H pubblico che aveva ascoltato con hi più viva attenzione l'appassionato discorso, lo salutava con lunghi applausi, mentre l'on. De Gasperi ai alzava ed abbracciava il sen. Casati.
Prendeva poi la parola il Presidente del Consiglio. Egli ha sottolineato anzitutto il significato delle rievocazioni attuali che gettano un ponte ideale sui cento anni che ci dividono dalle Cinque Giornate; nello stesso spirito di allora, anche oggi gli italiani devono essere uniti per la difesa della libertà. Le Cinque Giornate di Milano furono insieme conclusione e prologo di diversi periodi della nostra storia nazionale, come sempre avviene in quei momenti felici della vita dei popoli in cui le idee che sono germinate dalla sofferenza e dalle più nobili aspirazioni dischiudono finalmente la via dell'azione.
Il 1848ha ricordato l'oratore fu anche l'anno del famoso manifesto di Marx. Ma se è vero che tutto nella storia si risolve con la forza non è l'economia la forza suprema che domina gli eventi; sono le forze dello spirito quelle che danno significato durevole alla conquista guadagnata anche violentemente dagli uomini. Tali conquiste possono essere manchevoli o incomplete* ma aprono le vie ai nuovi progressi. Perciò gli Italiani d'oggi debbono essere grati ai padri. L'Ottocento ebbe le sue lacune, ignorò il problèma sociale; ma dalla nobile lotta per la difesa dei diritti individuali germinò il concetto di libertà e. di personalità nel quale si sviluppa oggi hi nostra organizzazione sociale.
L'On. De Gasperi ha quindi accennato alla nuova Costituzione di cai gli Italiani possono essere soddisfatti, anche perche essa non rappresenta una fredda codificazione, ma indica mete nuove al progresso del nostro popolo, così come afferma appunto il nuovo concetto di giustizia sociale. In questo senso è vero che le parole L'Italia è fatta, ora bisogna fare gli Italiani sono sempre nuove e attuali, perchè la libertà piena, spiritaalmente già ricca e intangibile, è appunto quella che si conquista ogni giorno, ininterrottamente, non solo attraverso la difesa che ne fa hi legge e contro gli attentati esterni, ma contro noi stessi quando occorra, contro i nostri egoismi e le nostre incomprensioni. Di tali più profonde libertà furono rappresentanti in quel momento felicissimo della lotta popolare i combattenti delle barricate milanesi. Quelli stessi a cui non si disse invano Siate generosi come liete valorosi e a proposito di uno sbirro acovato e arresta to dai patrioti : Se lo uccidete fate opera giusta se lo risparmiate fate opera santa . In questo spiritoha concluso l'in. De Gasperioccorre affrontare tutta le battaglio che la tutela della libertà e l'avvenire del nostro Paese c'imporranno.