Rassegna storica del Risorgimento
TORELLI LUIGI
anno
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1949
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pagina
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Rileggendo i Pensieri Sull'Italia di un Anonimo lombardo 5
abbandonarmi non solo ai sogni dorati, ad azioni che quantunque colpite dal codice erano più che giustificate, doveroso ai miei occhi atti che sia pure in via lontana, tendevano a raggiungere quella meta, quella condizione senza della quale non può prosperare nessun popolo, l'indipendenza nazionale. *)
I Pensieri, iniziati a Tirano nel novembre 1845, ma scritti per la maggior parte a Milano nell'inverno dell'anno seguente, perchè, strana ironia della sorveglianza poliziesca, qui l'autore si sentiva più lìbero, videro la luce a Losanna, nella stamperia famosa del Bonamici, a metà del '46 e, di nuovo, ritirata questa edizione dall'autore, alla fine dello stesso anno. Perchè il Torelli si preoccupò tanto di far scomparire la prima tiratura? Un copista, come dirà nel 1853, aveva corretto, aggiungendo colore al suo stile sobrio, il manoscritto. Un confronto fra le due edizioni mostra come effettivamente le prime due parti, nelle quali si prospetta la situazione italiana e se ne cerca la soluzione, non presentino notevoli varianti se non di materiali errori di stampa, mentre la terza, quella documentaria, è in alcuni punti completamente rifatta, soprattutto per gli apprezzamenti sul governo di Francesco I. Si capisce, quindi, come il Torelli, che teneva all'esattezza delle sue informazioni di prima mano e non voleva ai potesse smentirlo proprio nella parte destinata ad illuminare gli Italiani con dati precisi sul malgoverno austriaco, si sottoponesse al carico finanziario di una ristampa per non vedere svisato il fondamento dell'opera sua.
L'autore stesso ci dice di derivare dal Gioberti e dal Balbo. Ispirazione generale politica, in quanto federalista moderato, ebbe certamente dal primo, ma forte e decisiva fu in lui la lettura delle Speranze. Oseremmo dire che, come il Balbo scrisse per completare polemicamente il Primato, cosi il Torelli si accinse con lo stesso spirito al lavoro -nei riguardi del Balbo: molte volte lo cita per assentire, ma più frequentemente per correggere le sue affermazioni per quanto riguarda la valutazione dell'Austria. Bimane insanabile il dissenso sul problema centrale e originale del volume, il potere temporale.
Dopo avere brevemente parlato della situazione italiana prima e durante la rivoluzione francese e l'impero napoleonico, il Torelli sostiene che, nel momento in cui scrive, lo spirito pubblico è preparato ad accogliere una nuova parola: ce il germe esiste, ma ha bisogno di venir coltivato, ) e sarebbe errore credere che ce non abbia d'uopo che d'una spinta per sollevarsi cóntro i governi, per proclamare e ricuperare la sua indipendenza,3) errore grave specialmente per quel che riguarda il LombardoVeneto. Per questa convinzione fallirono i tentativi rivoluzionari, che l'A. enumera e critica: ce Ah! già troppo fu il sangue versato inutilmente... Bello è il cader nella pugna, ma l'essere scannato in forza del diritto dei tiranni e poi compianto come sognatore, è troppo amaro guiderdone per chi offerse la sua vita per si nobile causa.4) Ci si può attendere il sacrificio da uomini oppressi ce o da una intollerabile tirannia che spinga alla disperazione, o da un sentimento di amor patrio cosi elevato, che porti all'eroismo, s) ma il primo caso esiste forse solo nello Stato pontificio; quanto al secondo:
J) Brano delle Memorie parzialmente edito da A. MONTI, op. cit., pp. 39-40.
2) Pensieri sull'Italia di un Anonimo lombardo', Parigi, Delay [ma Losanna, Bonamici], 1846, edizione corretta dall'Autore, p. 21; quando non vi sarà altra indicazione, le citazioni saranno desunte da questa edizione.
3) Pensieri sub" Italia, p. 21. *) Pensieri sull'Italia, p. 32. s) Pensieri sull'Italia, p. 37.