Rassegna storica del Risorgimento

TORELLI LUIGI
anno <1949>   pagina <15>
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Rileggendo i Pensieri sull'Italia di un Anonimo lombardo 15
In complesso, il Durando contempla l'accordo con i rivoluzionari per ottenere U suo scopo, mentre il Torcili non lo ammette,perchè il loro credo repubblicano sarebbe incompatibile con il federalismo monarchico, base prima della sua costruzione politica. Ma il Nostro è molto più vicino al Mazzini e tiene molto più al trionfo della n aziona-lità morale, fulcro del pensiero dell'Apostolo, che per essa rinunciò a tratti anche alla forma politica cara al suo cuore, di chi, pur intitolando il suo libro Della Nazionalità italiana, mostra di intenderla in senso assai diverso
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Dalla scuola moderata si distacca assolutamente il Torelli, come abbiamo già notato, per la questione del Papa per la quale si riavvicina alla soluzione radicale della sinistra. Nessuno aveva posto in discussione la sovranità temporale: chi la faceva indi­spensabile al futuro assetto italiano, come il Gioberti e il Balbo, chi riteneva necessa­rie riforme politiche nello stato, come l'Azeglio, il Capponi, il Galeotti, chi la riduceva al verde, come il Durando, diminuendola ma non sopprimendola. H Nostro, invece, per far quel che voleva Gino Capponi, rendere cioè il Papacc indipendente dalla volontà di un altro principe e sicuro dai tumulti d'uno stato popolare, per evitare la scelta ce tra il bruttare di sangue la tiara perchè poi cada nel fango, o renderla più venerabile agli occhi di tutti, con l'assolverla da ogni colpa1) non pensa, come il veggente toscano, che bastila secolarizzazione del governo. Per collocare il Pontefice all'altissimo posto che gli spetta come capo visibile della Chiesa, bisogna liberarlo dalla palla al piede costituita dal dominio temporale, pur lasciandogli la dignità sovrana.
Il Torelli si pone alcuni tra i quesiti che quasi nello stesso tempo affaticano la mente di Leopoldo Galeotti, ma li risolve assai diversamente. E vero, ce la civiltà italiana è in gran parte opera dei papi,2) ma et i meriti antichi dispensavano forse il governo romano di progredire colla civilizzazione? 3) Legittima più di ogni altra è per il Galeotti la sovranità dei papi; per il Nostro, ce se è vero che da oltre mille anni sono unite le due podestà, è altrettanto vero che per settecento e più anni i papi non ebbero alcuna podestà temporale, e fu l'epoca eroica per la Chiesa.4) Allo stesso modo non può ammettere che quella sovranità sia basata sul libero ossequio, sulla spontanea soggezione:5) dimostra, invece, che se si allontanassero gli stranieri, gli Stati papali non presenterebbero più che una completa anarchia, e se -una lotta si impegnasse a favor del governo, sarebbe sostenuta non da sudditi fedeli ma da soldati mercenari.6) I difetti che il Galeotti riconosce nello stato temporale concordano con quelli che vi vede il Nostro,7) il cui piano, in fondo, non ostacola le tre condizioni che
i) GINO CAPPONI, Sulle attuali condizioni della Romagna, in Gazzetta Italiana, 25 ottobre 1845.
2) LEOPOLDO GALEOTTI, Della sovranità e del governo temporale dèi Papi, 3a ed.;
Parigi, 1849, p. 18.
3} Pensieri suWItalia, p. 73.
4) Pensieri sull'Italia, p. 81.
5) L. GALEOTTI, op. di., p. 18.
6) Pensieri sull'Italia p.
i?5 Inferiorità del elencato nella scienza civile; indipendenza degli agenti gover­nativi* confusione dello spirituale col temporale; esclusività del governo; variabilità del governo; invertita destinazione del danaro pubblico . L. GALEOTTI, op. cit., p. 135.