Rassegna storica del Risorgimento
TORELLI LUIGI
anno
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1949
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pagina
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Emilia Morelli
lombarda eotto la spinta delle circostanze più diverse. Se gli scrii tori moderati avevano avuta difficile diffusione in Lombardia, ceco invece tuia prima spinta in avanti dall'atteggiamento risoluto del Re di Sardegna di fronte all'Austria nel maggio 1846 e una scossa fortissima provocata dall'elezione di Pio IX, mentre la condotta incerta e paralizzata dell'Austria che si sforzava di inventare congiure inesistenti e di combatterà' l'influenza del Papa, contribuiva anch'essa a rinvigorire quel sentimento nazionale che traeva nuova e maggior forza, nell'ottobre 184-7, dalle riforme concesse in Piemonte. Quando poi l'Austria e vedendo che ogni misura ebe prendeva per frenare quel movimento produceva l'effetto opposto, *) passò alla violenza, ce allora si compiè l'ultimo passo ed il più decisivo, quello che fu la causa immediata degli avvenimenti del 1848.2) Il Torcili ricorda il sangue sparso l'8 settembre 1847 e l'atteggiamento fermo del Municipio milanese, delle Congregazioni provinciali e di quella centrale: ce era sorta una specie di emulazione di mostrare coraggio. 3) È l'ora dei Lutti di Lombardia e delle prime notizie sulla concessione degli statuti. Verso la fine del febbraio 1848 la Lombardia era come un suolo coperto di polvere, che non attendeva che la scintilla che l'accendesse,4) scintilla rappresentata dall'annuncio della rivoluzione di Vienna. Per lui uno dei caratteri delle Cinque Giornate sta nella loro spontaneità, tanto che appaiono nemici del nome italiano coloro che vollero dirle prodotto di congiure.5) a Alcuni si diedero bensì più. briga di altri per condurre a quel grado lo spirito pubblico, furono agenti più attivi, e ciò senza distinzione di partito, ma nessuno fu cosi indispensabile, che si possa dire che senza il suo concorso gli avvenimenti non sarebbero accaduti. Eccezione unica può ritenersi l'elezione di Pio IX, perchè ciò che diede sì grande slancio allo spirito generale, ciò che fece in pochi mesi quello che centinaia di congiure non avrebbero fatto nel corso di generazioni intere, si fu l'idea ... che quel Papa ... voleva egli il primo la liberazione d'Italia, ed era collegato col Re che disponeva del miglior esercito italiano.6) Non si vantino, dice il Torelli, i mazziniani, perchè sarebbe assurdo il pensare che potesse esser stato dato un ordine di rivolta quando le armi erano state portate fuori città. Piuttosto i militari austriaci, forti della resistenza passiva del gennaio, si fecero cogliere di sorpresa e si abbatterono moralmente, specie all'annuncio dell'entrata in campagna dell'esercito piemontese. Ma come era stato anonimo e sublime l'eroismo nella lotta, cosi sì tosto che Milano fu Ubera, venne innondata da uomini, che accorrevano, pretendendo di esser stati i veri angeli tutelari, i suoi difensori benché lontani, ed in contraccambio cominciarono a seminar discordie e pretendere obbedienza alle loro dottrine,7) mentre quelli che meno avevano combattuto, divenivano gli Eroi del sesto dì, e si davano a esaltare e a descrivere le loro gesta. I tratti veri e reali di coraggio, di eroismo e di abnegazione ... appartenevano per la massima parte a coloro che caddero, od a coloro, che terminata quella prima lotta, si recarono a combattere il nemico.8) La piaga più nefasta, però, non furono queste vanterie, ma il ripetere che il nemico era vinto.
l) Pensieri mWhnlia, ed. 1853, p. 55. *) Pensieri sulVhaliti, ed. 1858, p. 55. ) Pensieri sull'Italia, od. 1853, p. 57. '*) Pensieri suW Italia, ed. 1853, p. 61, 5} Pensieri suifìtdm, ed. 1853, p. 62. ) Pensieri sull'Italia, ed. 1853, p. 62. fiPensieri sull'Italia, ed. 1853, p. 65. *) Pensieri sull'Italia, ed. 1853, p. 67.