Rassegna storica del Risorgimento
TORELLI LUIGI
anno
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1949
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pagina
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Emilia Morelli
in avversione ed in furore qnando l'Italia si trovò delusa, ed il torto lo ascrisse ancora alla persona di Pio IX.l) Nel suo sforzo di obiettività giunge ad esclamare che a giustizia è dovuta anche a Pio IX. 2) Morto Gregorio XVI, infatti, non si credette più il potere temporale causa di impedimento alla libertà italiana, perchè la volontà di un uomo che pensasse diversamente da' suoi antecessori poteva toglierla; la causa fondamentale diveniva accessoria, diveniva conseguenza del caso che nessuno dei Papi che precedettero Pio IX volle veramente quello che allora voleva quel Pontefice.3 ) Giustizia, quindi, merita Pio IX, perchè aveva a il diritto di volere che fossero suoi i progetti che realmente partivano da lui.4) Il che non fu: quegli uomini che sembrano aver la missione di confondere sempre ogni cosa, quegli uomini che hanno giurata guerra alla verità, si collocarono fra Pio IX ed il pubblico, e si può dire l'Italia, ed in nome del Pontefice inventarono, divolgarono progetti, piani, favole senza numero, per destare il fanatismo, quindi arrogandosi di parlare in nome del popolo, colla potenza di quel nome, vollero imporne al Papa onde anch'egli obbedisse ai loro voleri.s) Nella lotta che ne seguì il popolo continuò a credere anche se il Papa si accinse a contradirlo con atti che non potevano lasciar dubbio sulla sua vera posizione.6) Il Torelli cita la questione dei Gesuiti di Lucerna, gli elogi a Gregorio XVI> il concistoro del 4 ottobre 1847. Ma tutto fu indarno; queste dichiarazioni non potevano accordarsi col tipo ideale che Pio EX doveva rappresentare.7) Il disinganno fu tremendo perchè venne nei momenti più. gravi creando la sfiducia quando più. si aveva bisogno di audacia. Pure una gran parte di que' torti che si attribuiscono [al Papa] vuol essere ascritta a coloro che senza mandato, anzi contro la sua espressa volontà, in suo nome parlavano, e s'interposero fra lui ed il pubblico, ingannando l'uno e l'altro.8)
NeU'accennare alla protesta del fumo a Milano, il Torelli aveva ben delineato il fanatismo che circondava il nome di Pio IX, a proposito dell'avviso poliziesco del 3 gennaio nel quale venivano citate parole del Papa: ce io credo aveva scritto che la massa della popolazione, ritenesse inventato il concistoro ed il testo citato... Eppure quell'avviso ... non conteneva di vero che la citazione del Papa, per quanto strana ne fosse l'occasione. 9) D'altro Iato, poi, l'opposizione che la gerarchia ecclesiastica faceva a colui il quale aveva osato ce toccare al principio d'illimitato assolutismo verso i sudditi10) era tale che Pio IX dovette soccombere.
Da queste premesse deriva il giudizio complessivo sul Papa: io credo che Pio IX abbia il merito di quelle innovazioni che da lui erano partite, ha il merito delle buone intenzioni delle quali diede prova nei primi tempi del suo pontificato, e non ha la colpa nemmeno di quel male del quale più tardi ed anche al presente è* involontario strumento. Questo male, che io lo credo grande, incommensurabile, è colpa della sua posizione, è conseguenza retta di una condizione di cose che non può dare che un tal risultato ; condizione
1) Pensieri sull'Italia, ed. 1853, p. 153.
2) Pensieri sull'india, ed. 1853, p. 154. ) Pensieri sull'Italia, ed. 1853, p. 154. 4) Pensieri sull"*Italia, ed. 1853, p. 154.
s) Pensieri sull'Italia, ed. 1853, pp. 154-155. 6) Pensieri sull'Italia, ed. 1853, p. 155. ') Pensieri sull'Italia, ed. 1853, p. 155. ?) Pensieri sull'Italia, ed*.1853, p. 156. ty Pensieri sull'Italia, ed. 1853, p. 59. 1") Pensieri sull'Italia, ed. 1853, p. 162.