Rassegna storica del Risorgimento
NAPOLEONE I ; TOSCANA
anno
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1949
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pagina
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31
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VARIETÀ, RASSEGNE E DISCUSSIONI
H PER IL TEMUTO SBARCO DI NAPOLEONE NEL 1815 I
SUL LITTORALE TOSCANO
Napoleone, costretto dalle potenze alleate ad abdicare, in seguito alle sconfitte del 1814, e confinato nell'isola d'Elba; come aquila ferita ma pronta a spiccare dal suo nido un nuovo volo trionfale, aspettava il momento propizio per riconquistare la corona di Francia. Sdegno e speranza lo agitavano, poiché, mentre sapeva che le medesime potenze, ancor trepidanti e poco fiduciose d'averlo annientato,proponevano di trasferirlo all'isola di Sant' Siena, emissari italiani e francesi lo sollecitavano da una parte a proclamarsi imperatore d'un risorto Impero romano, con Roma capitale, dall'altra a tornare in Francia, per scacciare il barcollante re Luigi XVU1 e restaurare il proprio impero.
Nel piccolo Stato assegnatogli Napoleone era vigilato da un commissario inglese e da agenti toscani. Secondo un rapporto a lui diretto dal principale emissario italiano, da Napoli, il 14 ottobre 1814, per informarlo della situazione degli Stati componenti l'Italia, il paese più ricalcitrante ad accettare la proposta di ricostituire l'impero romano sarebbe stato la Toscana, soprattutto perchè tuttora attaccato e fedele ai granduchi lorenesi; nel tempo stesso che era il solo disposto ad insorgere, come il più facile ad esser sottomesso, a causa della nota comune indolenza, l'insigne poltronaggine e l'avversione pronunziatissima per la guerra dei suoi abitanti.l)
Vedremo che la Toscana non fu il solo paese interessato a vigilare per la temuta evasione del Bonaparte dall'isola d'Elba.
La mattina del 26 febbraio 1815, dopo la messa militare (era domenica), invece del solito ricevimento, si diede il segnale della partenza; e la sera infatti Napoleone, con tutte le sue truppe e tutti i cavalieri rimastigli fedeli (circa millccento uomini), abbandonò Pisola, affidandone al maire di Portoferraio F. Lapi, uno dei suoi ciambellani, il governo col grado di generale di brigata.
Questi, interrogato dal commissario inglese colonnello Campbell se sarebbe stato pronto a difendersi contro le potenze alleate, aveva risposto che, se avesse avuti S mezzi necessari, non avrebbe restituito l'Elba che al proprio sovrano, di cui avrebbe eseguito tutti gli ordini. Ma non disponeva che di alcuni Còrsi e della guardia nazionale senz'armi.
La madre di Napoleone e la sorella Paolina erano a Portoferraio.
Egli aveva preso con sé alcuni cannoni, alcuni cavalli e viveri per qualche giorno. La sua flottiglia era composta dal brigantino L'Incostante, dalla Bombarda, dalla Stella, dalla Carolina e da quattro feluche. Dopo mezzogiorno del 27, la piccola spedizione si era persa di vista da Portoferraio al nord di Capraia. Si credeva fosse diretta ad Aotibo o nelle sue vicinanze, verso le coste di Francia o verso il Piemonte.-)
i) Delle cause italiane nell'evasione dell'Imperatore Napoleone dall'Elba Bruxelles, Tarlier, 1829, pp. 52 sgg.
z) Lettera del colonnello Campbell del 28 febbraio 1815, a due ore dopo pranzo , al governatore di Livorno.