Rassegna storica del Risorgimento

NAPOLEONE I ; TOSCANA
anno <1949>   pagina <35>
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Per il temuto sbarco di Napoleone nel 1815, eco, 35
per rimetterai nella capitale della Francia. A quante speculazioni ciò non servirà di fon­damento! a quante critiche per gli uomini ormai stanchi di tante lunghe disgraziate vicende dei Ministeri e dei Ministri! Io voglio sperare, e mi pare di poterlo con fondamento, che non ne resulterà per questo scossa alcuna al nostro bel Paese. *)
Ecco pure quello che scriveva lo Spannocchi al governatore di Pisa il 15 aprile: Le nuove di Francia pervenutemi questa mattina da Genova essendo alquanto buon io mi faccio un piacere di trascriverle qui appresso:
Genova 12 Aprile 1815. Qui è molto diffusa la voce che Napoleone volendo pas­sare in rivista la Guardia Nazionale di Parigi, questa per più volte abbia tralasciato di radunarsi, e che in seguito di ciò Napoleone abbia fatto porre molti cannoni nelle alture di Montmartre e di S.te Geneviève per tenere in soggezione la città, e che siasi ritirato a S.t Cloud. Molte lettere particolari di Parigi portano che quella Capitale non è piena­mente tranquilla, dopo le sicurezze giunte colà delle validissime disposizioni date contro la Francia da tutte le Alte Potenze coalizzate. Sembra indubitato che tutti i paesi del mezzogiorno della Francia si conservino fedeli al Partito di Luigi XVIII....
JVel momento che sono le ore 11 3/4 ho ricevuta Valtra pregiatissima sua con la copia di lettera, portante l'intéressantissima nuova della capitolazione di Firenze.2) Questa notìzia mi ha sommamente rallegrato, come può immaginarsi; la cosa è dunque terminata a seconda dei nostri desideri, e ritorniamo a godere la nostra pristina tranquillità e quiete.
Il 27 successivo il Puccini aggiungeva ancora riservatamente al Viviani:
Lo stato delle nuove lo credo pur io sodisfacentissimo quanto atta Francia, e me lo conferma anche lo stile dei fogli pubblici e di questa stessa nazione. L'ingegno può inolio, ma senza artiglieria e senza cavalleria è impossibile riuscire nelle operazioni di guerra, e la Francia perde Vuna e Valtra nelle sue infelici spedizioni del Nord. D'altronde, se è trista la condizione della finanza di tutti li Stati, è tristissima la francese, e colle sue sole interne risorse è impossibile che supplisca ad un immenso armamento, senza fare un'altra rivoluzione contro chi la governa oggi. Napoleone è obbligato a mettere in scena i Giacobini ed è tutto detto.
E il 1 luglio, sempre più soddisfatto, riscrìveva:
Grazie alla Provvidenza pare che la guerra di Francia voglia esser più breve della napoletana. Si verifica pienamente il Bullonino inglese, e le più sicure notizie di Milano e della Svizzera assicurano che Bonaparte, dopo la rotta della sua armata, abbia abdicato il potere supremo e che le Cantere di Parigi abbiano spedito quattro Deputati al Gran Quar­tiere Generale per trattore la pace.
Quel che vi è di buono è che gli alleati agiscono intanto e con rapidità, e centóquaran-tamUa uomini hanno già passato il Reno o sono sul territorio francese.
*) Probabilmente la Toscana
2) 1/8 aprile 1815 i Napoletani, guidati dal generale Pignatelli-Strougoli, occu­parono Firenze, mentre ne usciva il conte Nttgent, comandante delle truppe austro-britanne in Toscana; ma nella notte dal 14 al 15 dello stesso mese ne dovettero sgom­brare, essendo rimasti sopraffatti dai soldati del Nugent; che potè così rientrare nella contrastata città-