Rassegna storica del Risorgimento

PIEMONTE ; MOTI 1821 ; SANTA ROSA, PIETRO DE ROSSI DI
anno <1949>   pagina <39>
immagine non disponibile

La genesi della rivoluzione piemontese, ecc. 39
i suoi intrìnseci pregi letterari, ma anche, e soprattutto, perchè documenta (ciò che forse ignorano i più) con quale remota ricca preparazione culturale il De Rossi si affac­ciasse di poi alla vita politica, nella quale rivelò per intero la valentia dell'ingegno, la rettitudine dell'anima, la tenacia e la coerenza dell'azione.
MARINO CIRAVEGNA
PROSPETTO DEL PIEMONTE L'ANNO 1814
Una gioia universale brillava negli occhi di tutti i Piemontesi; nessun ceto eccet­tuato. I nobili per lo più avevano trascorso il tempo di N. nell'oscurità, opperò si crede­vano eolla venuta del R. ritornati al loro antico splendore non solo, ma di più potevano di nuovo vedere quel Sovrano pel cui amore trascorso avevano tanti anni neWoblio. Il soldato Piemontese stanco da tante guerre, che non trovavano termine nell'ambiziosa poli­tica del Conquistatore Francese vedeva giunto il giorno in cui poteva dar tregua alle lunghe fatiche, e godere di nuovo della pace domestica nel seno della patria, da cui sovente era costretto a starsene lontano. H popolo poi nel ritorno del Re vedeva se libero dall'oppres­sione straniera, e poteva di nuovo in sicurtà godere della pace in seno alle famiglie, senza sempre udire i singulti d'una madre, o d'una sposa sulla partita del figliuolo o del consorte che correva a cercar morte nella Russia, nella Spagna, o in Germania. La nazione tutta in somma riprendeva l'antico suo stato politico. Pochi furono i malcontenti in quel­l'epoca, e questi per lo più. quei che godevano di cariche lucrose, che per la venuta del Re loro venivano tolte.
Difficile sarebbe il cercare nella Storia un popolo più favorevolmente disposto per ricevere il suo antico sovrano già espulso per infausti avvenimenti, di quello che fosse il popolo Piemontese. Il ristauramento in Inghilterra dopo Cromwell non regge al para­gone, e ne fan prova le troppe sette allora vigenti in quell'isola, ed il troppo spìrito di parte, per cui certamente fu impossibile, che Carlo II fosse tanto desiderato dagli Inglesi come Viti. E. da noi; ma se non regge al paragone questo esempio nemmeno può stare il comparare la tornata di Luig. 18 in Parigi, giacché in Francia tanti erano gli amici della Repubblica e gl'inimici de' Borboni, tanti gli schiavi di N. *) che quelli a cui grato riusciva il ritorno di L. eccettuando i pochi, che lo desideravano per sola ragione di stato, per amore del Re si riducevano ad un terzo al più della nazione.
RAPIDA SCORSA SUI.EE COSE DEL PIEMONTE DAL 1814 SINO AL 1821
V. E. aveva un ottimo cuore, il suo scopo era la felicità de' suoi popoli, de' quali gioivo} chiamarsi ed essere riputato il padre; ma allevato secondo la politica della casa di S. come secondogenito lungi dagli affari dello Stato, non aveva la scienza di reggere una corona, nò ingegno bastante per impararla in quell'epoca, né discernimento per conoscere gli uomini, cosa se sempre necessaria ne' regnanti, indispensabile in un uomo, che nuovo affatto e digiuno della scienza di governare, ad un tratto saliva al supremo dominio. Questa fu la cagione di tutti i mali interni che lacerarono il Piemonte. Interni dico, perchè non si pud parlare della politica esterna di questo paese senza o concedere la necessità di una
l) Leggi: Napoleone.