Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D'
anno
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1949
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Alberto M. Ghlsalherli
Castelli, i) Ma il Predori non ci dice come si desse anche uà gran da face a preparare a ad aiutare gli altri a iusconaro quadri viventi e appartami, o a inventar mascherate, non senza, qualche volta, rimetterci, per colpa propria od altrui, baffi, barba, ciglia e sopracciglia, o, peggio, capelli, ciglia, baffi, pelle d'una metà del viso, che ebbero la sorte di Troia. 2) Erano queste, in fondo, prove di un qualche talentacelo filodrammatico e di una certa passione pei il teatro, che. Massimo aveva avuto vivissimi fin dagli anni suoi più giovani. A Roma, messa insieme una compagnia di dilettanti, si era sfogato a recitare le tragedie dell'Alfieri, inebriandosi a colla schiuma alla bocca, ed arrotando gli r r r, di tutti quei furo rbJiche, a ripensarci quarantanni dopo, non capiva più e gli parevano, coi nappi e coi pugnali, malgrado il rispetto e l'affetto per la memoria dell'Astigiano, mercanzia da corte d'assise.3)
E di t eatro, uomini (ed anche o, specialmente, donne) e cose, aveva sempre continuato ad occuparsi con non mentito interesse, tanto che, all'indomani di Novara, quando già stava maturando la sua ascesa al potere, il Piacili gli aveva fatto addirittura offrire dal nuovo Ite un posto nella direzione dei teatri... Pare che il ministro Pinelli sia in lepidezze, scriveva alla moglie il 18 aprile, accogliendo il sospetto del Balbo che, mettendolo alla testa dello spettacolo de' cantanti, comici, ballerini e burattini lo si volesse scartare da qualche cosa di più. serio. E questo è tanto meglio! ma non vedo là necessità di corbellarsi di me. Quindi, aveva subito rinunziato al protetto-: rato delle ballerine, come quattro giorni dopo spiegava al fratello.4) Rinuncia che, dalla minuta rimastaci, vediamo composta quasi nei termini accennati nella lettera alla moglie, senza il milione di ringraziamenti, ma con l'affermazione che ora la sua attenzione era Unicamente volta allo spettacolo dell'Italia; il tono, di necessità un po' più rispettoso, è quello di una lezione di serietà:
Illustrissimo Signore,
ho ricevuta la di Lei lettera nella quale m'annunzia che S. M., per proposta del signor ministro dell'interno, ha voluto onorarmi colla nomina di membro della Direzione de' teatri ed altri spettacoli. Voglia presentare al signor ministro i miei sinceri ringraziamenti e pregarlo d'offrire a S. M. i sensi della piena ed immutabile mia devozione. Vorrei però le facesse considerare al tempo stesso che le disposizioni dell"animo mio sono al presente così unicamente volte al triste spettacolo che ci presenta la cosa pubblica, ch'io mi troverei nell'assoluta impossibilità di por mente e dar opera alla direzione di spettacoli teatrali e sarei certo per conseguenza di adempiere malamente, o non adempiere forse affatto ai doveri della carica. Credo perciò mio debito pregare rispettosamente S. M. a volermene dispensare.
Gradisca i sensi di distinta stima coi quali ho l'onore, ecc. 5) . >*'-'
! Alla moglie, Envie, 6 settembre 1843, in G. CASCANO, Lettere di M. d'Azeglio amia moglie Luisa Blondel, 2a ed., Milano, 1871, p. 94; I miei ricordi, Torino, Einaudi, 1949, pp. 347-348.
a) Alla moglie, ietfc. cit.; alla stessa, Pesio, 20 luglio 1855, in G. CASCANO, p. 428. ÌÉepuna mascherata col RossitìiocoTPaganini, Mffl r<im< <dtcifc pp. 365-366.
*) Miei ricordi, ed. cit., pi 190.
*) Alla moglie, Spezia. 18 aprile 1849, in G. GARGANO, p. 360; al fratello, Sarzana, 22 aprile, in G. BAIANO, Lettere al fratello Roberto, Milano, 1872, p. 160.
tà minuta della lettera, quasi certamente del 18: aprile, fi* già pubblicata da A. M. Gfffs.vjiBEao'l, Una pagina inedita, dm Mici ffeprdi'fft in dormilo d'Italia, 10 agosto 1948.