Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D'
anno
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1949
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pagina
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58
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58 Alberto iVL Ghisalberti
Malpierini, avidi dell'altrui come Àngiolo, ragionevoli e moderati* dalla testa logica e dalla nobile natura, come il dottor Carli (nel quale, probabilmente, l'Azeglio pensava di ritrarre, se non se stesso, o il fratello Roberto, amici sul genere del Balbo) e quelle dei retrogradi, dalla <c gesuxtessa, legittimista, bizoca duchessa Emestiua. sempre galante, fresca e bella donna, al padre Melini, al sanfedista e profittatore conte Della Perla, alla marchesa Foschi-Gentili, al ministro d'Austria conte di Loven-feld, gran signore alla viennese, tavola, ballerine e debiti, furbo all'antica, al rifugiato carlista corto e cocciuto, ina guerrillero galantuomo, Ramon de Pena y Cala* bozo, pet finire col marchese di San Conturbio, rappresentante di Sardegna e uomo nullo... E, ancora, altre vivaci figure e figurine, come i due camerieri della duchessa Eraestina, devoti ai gesuiti, la modista Zoe, fra tei Luigi, che ce fa lo scemo e capisce ; fa il sordo e ci sente, il duchino di Campo San Piero, molto efficacemente presentato in due contrastantì ritratti che ne tracciano il padre e la madre, e quel conte Ranzoni ministro di polizia onesto , attorno al quale si svolgerà la battaglia.
G-ìà fin dalla prima scena, da un vivacissimo e serrato dialogo tra i due Campo San Piero, l'ambiente e i caratteri di una gran parte dei personaggi e le passioni in contrasto risultano chiaramente delineati Il colloquio tra la duchessa Ernestìna e Zoe e quelli tra Rosa e padre Melina e tra quest'ultimo e hi Duchessa ci forniscono altri preziosi elementi per completare il quadro. E, in fondo, quasi tutta gente di conoscenza quella che l'Azeglio ci fa incontrare, per poco che si abbia dimestichezza con il suo epistolario o con i Miei ricordi. Quella marchesa Fanny, lionne, carlista, galante, vedova, giovane, bella e piena di grilli, ha, sicuramente, qualche vincolo di parentela, a parte l'età, e, forse, una maggior linea a tutto vantaggio della più. anziana, con la contessa Datis di casa d' Crsentm, che, nella figura ben conservata, nella distinzione e nel buon gusto delle vesti rivela ancora la elegantissima d"un tempo. E il rugiadoso padre Melina, su cui l'Azeglio ha un po' calcato la mano secondo lo spirito della polemica antigesuitica, è riuscito una felice rievocazione di padre Melimi dell'antico confessore di sua madre, che, nel lever de rideau, già ricordato, ci ò fatto appena intravedere, ma in una lettera alla moglie ci vien presentato con tratti che fanno pensare al personaggio della commedia, ce Nell'uscire, ho attaccato discorso sulle generali dicendo che la mamma alle volte si tormentava con delle idee, e ch'era fortuna quando metteva la sua confidenza in persona di testa: e qui un sorriso d'intelligenza per parte mia, e una riverenza di modestia per parte del reverendo* Egli mi rispose, dicendo che l'aveva sempre calmata, e che trovava in lei molta docilità; e poi, alzando un poco il suo cappello alla don Basilio, aggiunse: " Credo che per quella signora questo cappello fa un grand'effetto e le sue divote labbra s'apersero ad un sorriso che mi parve significare M cari i miei biscottini, siete roba nostra! Comunque sia mi par un uomo di spirito, che mi ha subito conosciuto non per roba sua: e con chi non è minchione si può sempre trattare* Ed anche, in qualche modo, di conoscenza è l'accenno al miracolo di Santa Filomena. *)
Le allusioni che i personaggi fanno qua e là ai moti del 1831, al Mazzini e alla Giovine Italia, l'accenno, nella ricordata lettera al Martini, all'ostacolo rappresentato
*) Alla moglie, 18 gennaio 1838, in 6. CASCANO, op. tòt., p. 18, ove per cattiva lettura, padre Melimi è trasformato in Meiiini. Per Santa Filomena vedi Mìei ritordi, ed. cit,, p. 237: Lei s'aspetta che nomini Santa Filomena? Ma essa stava ancora in mente de' Reverendi Padri, perciò non ci poteva èssere.