Rassegna storica del Risorgimento
TERAMO ; TRIPOTI LUIGI ; GARIBALDINI
anno
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1949
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pagina
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70
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70 Libri e periodici
dell'unità, la pubblicazione dei Cinquantanni di vita italiana a cura dell'Accademie dei Lincei* Un'opera, cioè, che riunisse in una sola raccolta studi seri concernenti le attività più diverse svolte dui popolo italiano negli ultimi cento anni della sua vita, in modo da servire al lettore medio per una buona conoscenza della storia politica, economica, culturale d'Italia nel suo più lato senso.
Il coraggio di un editore milanese, il Cavallotti, e la ben nota competenza e sensibilità d'un Maestro di studi storici quale è Corrado Barbagallo hanno saputo darci l'opera attesa, di cui è uscito già il primo volume, composto da numerosi scritti della Balbi, del Vinciguerra, del Lovadiua, del Bainone, del De Rosa, del Galvani, del Vara-nìni, del Gaslini, della CarraraLombroso, del Gulì, e riccamente dotato di illustrazioni, di cartine, di grafici, di tabelle.
Non tutti sono di eguale valore, anzi sono talora discordanti nel tono e nella serietà dell'impostazione e dell'informazione. Discreto l'excursus cronistico della Balbi. Agile ed originale quello del Vinciguerra sui partiti politici, sebbene un po' sbrigativo, in alcuni giudizi: vedi p. es. a p. 160 la valutazione dell'azione giobertiana, che forse non tiene sufficiente conto della logica interna della politica piemontese di cui il piano d'intervento era in certo senso l'espressione più difficile. Acute le considerazioni sulla natura e l'importanza del partito di corte; veramente notevole l'esame del gioco dei partiti dal '70 ad oggi.
Assai incerto invece, nel tono ancora da militare vecchio stile, e con parecchie espressioni non troppo criticamente vagliate, lo studio del Lovadina sulle due guerre' mondiali: a p. 261 si parla sbrigativamente di partiti sovversivi; a p. 277 si delinea la situazione dell'esercito nel regime fascista in modo alquanto formalistico; a p. 286 si dà tutto il merito di Monaco a Mussolini; da p. 290 in avanti la narrazione degli eventi bellici è fatta con criteri e parole che risentono molto di un'inadeguata maturazione e meditazione dei problemi; a p. 305 si dice molto superficialmente che dopo il 25 luglio la guerra fu continuata per ragioni di opportunità !
Troppo superficiale è anche lo scritto del Rainone su Stato e Chiesa, di cui segnalo le affermazioni generiche e inesatte di p. 324 (si parla ancora del veto del Gaysruck e del 20 anziché 29 aprile) e di p. 327.
Serio, invece, sebbene condotto con criterio statistico più che storico, il saggio L'Italia economica del De Rosa, ed ottimo L'evoluzione demografica del Galvani. Nostalgie strane e un certo tono retorico viziano alquanto Gli Italiani all'estero del Varanini, per altro ben organato e informato. Il Gaslini, invece, studiando la Storia coloniale, à lascia prendere la mano da un accento troppo simile a quello dei manuali di cultura militare del tempo fascista (vedi pp. 570-571), specialmente per quanto riguarda le operazioni militari dal '40 al '43, le quali dovrebbero esser studiate con maggiore serenità e meditazione.
Agile e vivo, nella sua fbvrna di memorie, l'excursus sulla Vita privata della Carrara-Lombroso. Ottimo lo studio sulle Comunicazioni e i traffici che chiude il volume.
Nel complesso, nonostante le mende e le insufficienze particolari, il volume costituisce un'utilissima guida per chi voglia seguire rapidamente il processo della vita italiana nel secolo che va dalla prima guerra per l'indipendenza alla proclamazione della Repubblica.
Il quadro si apre quando, nel 3 848, la Penisola divisa in numerosi staterclli pare ritrovare, nel fermento rivoluzionario europeo, un tono tutto nuovo. Da oggetto passivo l'Italia ri fa soggetto attivo di Btoria: la spinta unitaria del roazziniancsimo trova il suo strumento militare nello Stato sabaudo e,nel giro di pochi mesi, l'Italia conosce vittorie è speranze, sconfitte e delusioni, conati monutchico-coatitusoonali e fiammate repubblicane* mentre i rivolgimenti sociali, gio sviluppatisi in molti altri paesi europei, rimangono qui soffocati nella cerchia degli interessi e delle aspirazioni della borghesia nuova che mira a diventare la classe dirigente e ad unificare, per il miglior sviluppo delle sue attività, il mercato nazionale.