Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LEGA ITALIANA
anno <1917>   pagina <737>
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XI governo napoletano e la lega italiana nel marzo e aprile 1848 737
Quando il Colobiano scriveva queste cose, ignorava la decisione presa dal Governò napoletano di inviare 6 mila nomini nel teatro della guerra, e la richiesta del passaggio di essi attraverso gli Stati pontificii. Di ciò bisogna tener conto nel giudicare la comunicazione del rappresentante sardo accreditato presso la Corte borbonica. Con­viene rilevare il concetto fondamentale, a cui il Colobiano ispirò la sua nota. Questo era che, pur non abbandonando l'idea del congresso in Roma, al quale le potenze contraenti della lega doganale avreb­bero inviati senza dubbio i proprii rappresentanti con le analoghe istruzioni, si dovesse considerare la lega come esistente di fatto, ed eseguire tutto ciò che in essa sarebbe, o avrebbe dovuto essere, sta­bilito. In altri termini il governo napoletano doveva adempiere a tutti gli obblighi derivanti dall'essere a capo di uno degli Stati più eslesi della penisola senza neppur conoscere i vantaggi corrispettivi. La pretesa era ben strana! E almeno si fosse accettato il concetto, adombrato nella nota del legato piemontese, della regolare riunione del congresso diplomatico durante la guerra! Vedremo che il governo di Carlo Al­berto non volle acconsentire neppure a questo. Oltre a ciò nella comuni­cazione dei Colobiano colpiscono singolarmente la nostra attenzione le vedute ottimistiche circa la reale efficienza in cui trovavasi in quel­l'epoca l'esercito di re Ferdinando. È opportuno al proposito tener presenti i fatti che seguono.
Nel corso del mese di marzo, avendo il Governo pontificio chiesto a quello napoletano un certo numero di fucili per armare le truppe da impiegarsi nella difesa dello Stato, il Governo napoletano dichiaro di esserne scarsamente fornito al segno da averne dovuto commissio­nare 50 mila all'estero per l'armamento della Guardia mazkmalpr ? Ma c'è di più. Agli inizii d'aprile il ministro della guerra del nuovo Gabinetto Trova - e non il Comando generale delle armi, il quale, secondo gli storici di parte liberale, avrebbe avocata a sé la suprema direzione delle operazioni militari - fece chiedere al Governo romano che provvedesse le truppe dell'occorrente in vitto e calzature, aprendo un conto corrente per le spese.,* Delle due runa : o i magazzeni di rifornimento ne erano sprovvisti; o l'Intendenza generale napoletana, non disponendo di mezzi di trasporto adeguati, preferiva di acqui­stare gli oggetti di vestiario e i viveri nei luoghi, per dove le truppe
i Cariati a IIIUÌQ1!, 26 marzo 1848 (Ivi). 40 mila facili si volevano acquistare, pagandone /' importo con dilazione, in Francia o nel Belgio. Serraeapriola al Winspeare, 27 febbraio 1848. {Francia. Divèrsi, Fascio 40(4),
ì Dragonottl a Iradolf, 8 aprile 1848 (Fascio 4187).