Rassegna storica del Risorgimento

TERAMO ; TRIPOTI LUIGI ; GARIBALDINI
anno <1949>   pagina <81>
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Libri e periodici 81
per altre opere di questa collezione viene detto. Quanto al primo termine, infatti apparirebbe fuor di luogo, perchè, malgrado la simpatica, nuovissima legatura carto­nata e impressa di figure, la prima pagina di copertina porta stampato in tutte cifre un 1933 significativo. E del secondo, il Piano dell'opera, che troviamo uguale in tutti i precedenti volumi, ci dispenserebbe dal prendere nota soverchia.
Fuor della legatura, quindi, nulla di mutato, nel testo e nelle illustrazioni. Lavoro di carattere divulgativo, secondo le intenzioni dell'editore, ma accuratamente basato su buone fonti, atti parlamentari, documenti diplomatici, memorie, carteggi, e su opere generali, monografie, opuscoli ed articoli anteriori al 1933, accompagna le vicende italiane dall'annessione del Veneto alla prima riunione del Parlamento italiano in Roma (27 novembre 1871). :. m
CABLO MOBANDI, I partiti politici nella storia d'Italia; Firenze, Le Mounier, 1945, in 16, pp. 120. L. 70.
GIACOMO PERTICONE, La politica italiana nell'ultimo trentennio Roma, Leonardo, 1945, 2 voli, in 8, pp. 364, 408. L. 360, 230.
Nel rifiorire di studi intorno alla storia italiana dell'Ottocento e in particolare intorno alle fonti spirituali ed economiche dei drammatici avvenimenti del nostro secolo, si nota ancora oggi un notevole contrasto di indirizzi interpretativi, che fa riscon­tro alla vivacissima polemica ideologica e politica. Alcune sintesi , spiccano sulle altre per chiarezza e maturità di pensiero e per consapevolezza critica dei dati infor­mativi. Il breve volumetto del Morandi coglie con efficacissimi tratti i fili essenziali del processo formativo dei gruppi e partiti politici italiani, facendone la tela di tutta la storia nazionale. Equilibrato ed acuto, il noto storico dell'Ateneo fiorentino insiste più. sull'aspetto etico-politico che su quello sociale. Accentua invece maggiormente questo lato suggestivo il Perticone, seppure in modo un poco ermetico, nel periodare sociologico e filosofico. Non c'è un sostanziale contrasto di opinioni tra queste due belle opere: direi, anzi, che esse si completano organicamente, porgendo la materia ad una visione più viva e più mossa della storia unitaria italiana che non sia quella, ormai un poco arida ed astratta, consacrata nella classica opera crociana.
Affiancandosi alle opere del Bonomi e del Valeri, e a quelle cosi diverse del Sereni, il Morandi e il Perticone esprimono un'interpretazione non superficiale e aprioristica, bensì organica e tale da testimoniare una meditazione seria e matura. In questa sede importa a noi sottolineare brevemente le linee di svolgimento del volumetto del Morandi e quelle, più ampie e particolareggiate, del Perticone.
Rifacendosi alla lenta e difficile formazione dei partiti politici in Italia, il Morandi ne delinca la rispettiva funzione durante il momento rivoluzionario 1815-1870, rile­vando l'insufficienza politico-sociale e spirituale della soluzione monarchico-borghese del moto unitario. Questo rilievo non è, nel Morandi, sottolineato molto nettamente; tuttavia traspare dal contesto della narrazione, anche se la terminologia dettata è ben lontana dall'uso e dall'abuso di termini e di schemi marxisti. Avrebbe forse giovato meglio alla chiarificazione di questo aspetto un accenno più ampio alla situazione delle classi agricole, indifferenti od ostili al movimento nazionale.
Compiutosi l'edificio nazionale unitario pel convergere dello forze statali del Pie­monte con quelle in vario modo rivoluzionarie dei migliori uomini in tutta la penisola, saggiatesi le forze ancora inorganiche dei gruppi politici italiani, in gran parte medio­borghesi, si pose la necessità, all'indomani della liberazione di Roma, di superare il compromesso tra la conquista regia e le esigenze rivoluzionarie mazziniane, per creare l'unità, non solo giuridica e formale bensì etico-politica e sociale.
Pur nella concettosa brevità, il Morandi rileva chiaramente i tratti della politica governativa della classe dirigente borghese, onesta e tecnicamente preparata, ma priva