Rassegna storica del Risorgimento
TERAMO ; TRIPOTI LUIGI ; GARIBALDINI
anno
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1949
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pagina
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82
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82 Libri e periodici
spesso dell'audacia e dell'ampiezza di visione necessarie per convertire l'azione ministeriale in effettivo rinnovamento del Paese.
Mentalità burocratica e astratta, che, sia pure spesso inconsapevolmente, aggrava i termini del problema meridionale attraverso l'appoggio concesso alle camarille dei galantuomini e alla grave piaga della piccola borghesia definita dal Salvemini delinquente e putrefatta. Troppo legate sono infatti la camorra e la mafia ai questurini e ai mazzieri ministeriali. Anche l'accentramento troppo forzato non riesce a superare, nelle regioni del centro e del sud, l'impressione di una sopraffazione piemontese . L'ostilità pontificia contro le istituzióni liberali nazionali, espressa nel Sillabo e nel Non expedit, svela via via, già durante il momento rivoluzionario e poi sempre più nell'ultimo trentennio del secolo, la sua vera e intima natura conservatrice anche nel campo sociale. Appena il proletariato agricolo e industriale si va raccogliendo intorno al messaggio socialista, la Chiesa conservatrice di Leone XIII e di Pio X non esita a riaccostarsi al sacrilego monarcato violatore di Porta Pia divenuto il soffocatore delle agitazioni contadine ed operaie della Sicilia e di Milano.
H formarsi e lo sfaldarsi in varia vicenda dei gruppi e dei movimenti politici nel primo Quindicennio di questo secolo sono seguiti dal Morandi nel loro più caratteristico mutare. H movimento socialista diventa sempre più vasto e importante, ma, nell'atto stesso in cui si inserisce nella vita nazionale, subisce le sue crisi, che ne indeboliscono e deviano il corso. I primi gruppi cattolici clericaleggianti e gli stessi democratici cristiani del Murri stringono ibrida alleanza con i liberali conservatori mediante il ce famigerato patto Gentiloni. La monarchia illuminata giolittiana riesce tuttavia a dare un fittizio benessere alla società italiana prima del conflitto mondiale. Anche la sintesi del Morandi risulta in sostanza una conferma della interpretazione che vede nelle polemiche tra destra e sinistra esauritesi nel trasformismo del Depretis, nelle incertezze e incoerenze della politica estera ondeggiante tra la micromania del Cairoli e del Corti e la megalomania del Crispi ambedue soffocate sotto la cappa opprimente del tripli-cismo , nel più vasto trasformismo gioHttiano un grande tentativo di inquadrare le vecchie eie nuove energie popolari negli schemi istituzionali della monarchia borghese. La missiroliana monarchia socialista presieduta dal dittatore di Dronero rappresenta proprio il culmine, direi quasi la riduzione all'assurdo, di questo tentativo, che era sembrato fallire miseramente nella politica del Pelloux codificata dal famoso articolo sonniniano ce Torniamo allo Statuto .
Nelle ultime pagine della sua opera il Morandi esamina l'inizio della grande crisi apertasi in Italia col primo conflitto mondiale. H Perticone svolge nei suoi due volumi con molta ampiezza, pur tra qualche incertezza e contraddizione, i motivi fondamentali di questa crisi medesima.
La concessione del suffragio universale, contemporanea al conflitto libico, apre la via all'impeto delle masse e prepara al paternalismo monarchico il prossimo urto violento. L'equilibrismo giolittiano non era riuscito ad addormentare completamente l'energia rivoluzionaria del movimento socialista, ma era valso ad infrangerne la compatta unità e a disperderla in varie correnti. Con notevole acume il Perticone delinea il maturarsi dell'esperimento fascista. L'intervento nella guerra fonde apparentemente in un solo crogiuolo i nazionalisti, reazionari assertori della volontà di potenza nazionale, e i sindacalisti, esasperati banditori della guerra rivoluzionaria . Dalla settimana rossa alla fondazione dei fasci di combattimento, il procosso formativo del nazional-fascismo ha un'impressionante continuità logica e storica. La dichiarazione di guerra imposta dagli interventisti e dal re al Parlamenta segna come osserva proprio il 20 maggio 1915 con straordinaria perspicacia Filippo Turatil'inizio dello sgretolamento del sistema liberale parlamentare, l'alba del fascismo. cosi nel dopoguerra trionfano, suU'abulica e paurosa classe media, le violenze squadristiche del fascismo, a banda armata 'sosteneva Antonio Gramscidella reazione capitalistica e monarchica, terrorizzata dallo spauracchio della rivoluzione rossa.