Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LEGA ITALIANA
anno
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1917
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pagina
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741
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H governo napoletano e la lega italiana nel marea e aprile 1848 741
<K sola. Per impiegare tutto il vigore al dì fuori, abbiamo bisogno di concordia e di pace nell'interno, e noi contiamo sull'ottimo spirito della nostra bella Guardia Nazionale, e sull'amore del nostro pò- polo per la conservazione dell'ordine e l'osservanza delle leggi ; come esso dovrà contar sempre sulla nostra lealtà e sul nostro amore alle libere istituzioni, che abbiamo solennemente giurato, e che intendiamo di mantenere a costo d'ogni maggior sacrifìcio.
Unione, abnegazione e fermezza, e la indipendenza della nostra bellissima Italia sarà conseguita. Questo sia l'unico nostro pensiero, una sì generosa passione faccia tacere tutte le altre men nobili, e ventiquattro milioni d'Italiani di corto avranno una patria potente, un comune e ricchissimo patrimonio di gloria, ed una Nazionalità rispettata, che peserà molto nelle politiche bilance del mondo.
Ferdinando k
Il proclama, che abbiamo riportato, riassuntila con chiarezza e concisione mirabili quello che il Ministero aveva fatto e che si proponeva di fare per l'indipendenza nazionale, e rispondeva favorevolmente alle richieste contenute nella nota del rappresentante sardo, insistendo sulla necessità del congresso e della lega; questione sulla quale il Governo napoletano non poteva assolutamente allontanarsi dalle deliberazioni prese, a meno che non si volesse pretendere che esso compisse sacrifizi superiori ad ogni umana possibilità, e che nessun altro, se si fosse trovato nello stesso caso, avrebbe fatto.
Di conseguenza quattro giorni dopo la pubblicazione del proclama reale, il Consiglio de' ministri, riunitosi sotto la presidenza del Trova, con l'intervento dei ministri Del Giudice, Dragone Iti, Vignali Scia-loja a e Ferretti, deliberò di dare ai plenipotenziari già nominati le seguenti istruzioni:
Per ciò che riguardava la lega doganale, si attenessero alla convenzione già stipulata tra Roma, Toscana e Sardegna.
> giornale costituzionale del Segno delle Due Swìlia* n. 77,7 aprile 1848.
a n nome dello Solaloja figura nel verbale originale della seduta, elie ho veduto. Invece nella copia edito dal BIANCHI, V, 476477, ò dato come presente alla riunione dell' 11 aprile il ministro dei lavori pubblici, Vincenzo degli U berti. Sebbene quest'ultimo fosse militare, e lo Scialoja avesse un portafoglio tecnico, quello dell'agricoltura, tuttavia ritengo cho lo Scialoja e non l'altro intervenisse alla storica seduta, e ciò in considerazione del passato del primo e della sua permanenza a Torino, come professore di economia politica in quella Università, cattedra alla quale era stato chiamato da Carlo Alberto
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