Rassegna storica del Risorgimento

1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
anno <1949>   pagina <127>
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Problemi di politica ecchsiastica* ecc. 127
tabe giansenistica, I) si era dimostrata ostile all'ingerenza della Chiesa in materia civile; ma il timore che contrasti giurisdizionali sfociassero in urti violenti e aperti era stato causa di vera tribolazione al re e a molte categorie di sudditi. Perciò tutte le trattative condotte con la Santa Sede e definite nella convenzione del '41 erano state ispirate al più devoto ossequio, accompagnate dalla protesta di non voler opporre alle massime dei canonisti romani altri principi, ma di tendere solo a ce tranquillizzare le coscienze, facendo scomparire ogni divergenza nella applicazione delle massime tra la Santa Sede e la Real Corte .
Sei anni dopo, quando vien proposta a Roma la soppressione del tribunale spe­ciale dei SS. Maurizio e Lazzaro, lo spirito pubblico ba subita una forte evoluzione. Ma in Piemonte il gruppo degli innovatori, disposti alla lotta aperta con la Chiesa, non è molto numeroso e viene facilmente imputato di sfrenatezza e di rivoluzionarismo. Di fronte a costoro, e a correzione dei curi alisti ostinati, stanno più numerosi gli uomini disposti a cercare la conciliazione fra le esigenze nuove, il rispetto alla dignità sovrana ' èia sincera devozione alla Chiesa. Questo è lo spirito che guida i negoziati per la soppres­sione della giurisdizione mauriziana, che induce a resistere alla reazione episcopale contro l'editto sulla stampa, che impone come dura necessità l'allontanamento dei Gesuiti. Quegli uomini di governo sono non solo politicamente, ma anche psicologi­camente rassicurati, quando vedono le stesse condizioni di necessità in questioni delicate delinearsi e risolversi parallelamente nello Stato Pontificio. Ma d'altra parte, come avviene per il caso del foro ecclesiastico, essi troncano le trattative, quando quello che dovrebbe secóndo loro essere il riconoscimento di una necessità superiore, si vuole trasformare in un mercanteggiamento, che risulterebbe lesivo di diritti sovrani da lungo tempo acquisiti. Con lo stesso spirito sostengono lungamente la loro tesi, nel caso dell'Aporia e del Renaldi, finché le ragioni della resistenza alle loro proposte non siano del tutto chiarite. Alle questioni affacciatesi negli anni 184748 col Regno di Sar­degna Roma risponde, in complesso, sempre con benignità di forme, spesso con com­prensione tollerante. L'assenso è sollecito e pieno nelle concessioni di caràttere finan­ziario. A conclusioni condiscendenti si giunge anche nei fatti locali, che non investono gravi responsabilità, come nel caso dei Cappuccini di Genova. Analogia di avvenimenti di due Stati conduce ad un atteggiamento di sostanziale comprensione anche nel caso del tribunale ma anziano e della stampa. Le maggiori riserve nelle questioni che esìgono l'abbandono di principi di secolare durata non possono stupire. La Santa' Sede difende le sue posizioni e diventa sempre meno arrendevole a mano a mano chele vicende della guerra pronosticano il riconsolidamento della reazione.
2. Nel processo di perequazione completa di tutti i cittadini dinanzi alla legge una delle prime questioni in ordine di tempo fu quella dei privilegi goduti dall'Ordine militare dei SS. Maurizio e Lazzaro : oggetto, per vari mesi, di colloqui e di note fra i governi di Torino e di Roma.z)
ij L'espressione figura in una lettera del nunzio Massi al card. Lambruschini, riportata da V. NAYKICLER, ctt., p. 425 e sgg,
2) Le trattative svoltesi a onesto riguardo sono accennate* ma in modo sommario e confuso in P. C. BoGcro, op. c., voi. I, p. 190 e sg. Attingendo al GUALTERIO, oltre che da informazioni dirette, il Boggio dà dei fatti una interpretazione non in tutto corrispondente al vero.