Rassegna storica del Risorgimento

1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
anno <1949>   pagina <130>
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130 Romolo Quazza
restrizione dell'immunità ai soli cavalieri professi; mentre precedentemente l'immunità si applicava anche a coloro elle, come inservienti, abitavano nelle case dell'Ordine. Senonchè, mentre i negoziati erano dalla Santa Sede ancor considerati pendenti, le riforme amministrative e giudiziarie attuate nello Stato sardo dopo l'allontana­mento del conte Solaro della Margarita conducevano senz'altro alla soppressione, come di altre giurisdizioni particolari* così anche di quella dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. *) Aveva infatti avuto inizio anche nel regno albertino il grande moto inno­vatore; ed esso, travolgendo nel BUO rapido ritmo le formalità consuetudinarie, costrin­geva non di rado i diplomatici a fronteggiare improvvisi mutamenti di scena, ben diffi­cili ad armonizzare con la correttezza delle trattative intesa nel senso tradizionale. Fu il caso del Pareto, che, informato delle misure prese dal suo governo, lasciò inten­dere nel rapporto confidenziale del 4 novembre che non avrebbe trovate ingiustificate le lagnanze, che dalla Santa Sede gli fossero state rivolte per la soppressione della giurisdizione dell'Ordine mauriziano, decretata proprio mentre il Santo Padre <c s'était prète volontiers à concilier Ics droits de l'Église avec le désir exprimé par le Gouver-nement de sa Majesté .2)
Affrettatosi, per salvare la forma, a comunicare ufficialmente a Sua Santità le trasformazioni amministrative e giudiziarie deliberate nel Regno sardo con gli editti del 29 ottobre 1847, il Pareto apprese che l'esame della cosa era stato afidato ad uno speciale congresso presieduto dal cardinal Lambruschini.3) Ma da quel momento la giuri sdizione mauriziana scompare come questione di diritto dal novero degli argo­menti considerati nel carteggio diplomatico Torino-?Roma.
Quando più tardi il governo del regno si trovò dinanzi a difficoltà eccezionali causate dalle gravi spese straordinarie, fu proposto al Parlamento un prestito alle RR. Finanze di 12 milioni di lire per sei anni coO'ipoteca sui beni stabili del S. Militare Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, ce Siccome però ciò non potrebbesi mandare ad effetto senza prima ottenere l'autorizzazione di Sua Santità sia per il carattere religioso di cui è stato rivestito dalla Santa Sede il prefato Ordine, che per la natura dei beni dal medesimo posseduti, provenienti per la massima parte da fondazioni ecclesiastiche aggregate all'Ordine per concessioni pontificie, sia anche per la pratica costantemente dal detto dicastero osservata in simili circostanze c'era un precedente analogo
i) Vennero contemporaneamente soppresse le giurisdizioni eccezionali dèi Magi­strati di sanità, dell'Uditore generale di corte, del Conservatore delle regie caccie, dell'Uditore generale di guerra, dell'Economato generale, ecc. Vedi Boccio, ciu, I, p. 241; F. SCLOPIS, Storia détto legislazione italiana, Torino, 1864, voi. Ili, p. 334.
2J i< J'aurai som de communiqner au Cardinal Secretaire d'État ces différents ehangementa dana l'ordre administratif et judiciaire, qui ont porte entre autres la snppreBsion de la jurisdiction de l'Ordre de St. Maurice. Je ferai cela avec antan t plus d'empresscment que je pourrai de la sorte prevenir Ics observations qui ne man-qneraient pas de m'6tre adrcssécs sur la ditte supprcssion qui forme cncorc l'objét de négociations entnmées avec le St Siège. Je crois que de cette manière je pourrai neutraliser le mauvais effet que produisait sur l'esprit du St. Pére d'apprendre par les fenilici* punliques la sappression, à l'égard de Iaquelle, ainsi que j'ai eu l'honneur de l'nnnoncwr à Votrc Exr.ellcncc et qu'il risulte de la note verbale transmise jointe à mon rapport du 27 octobre, il s'était prete volontiers à concilier les droits de l'Église avec le dfish* exprime par le Gouvernement de Sa Majesté. Dalla con­fidenziale Pareto, 4 novembre 1847.
3) Rapporto Pareto, 23 dicembre 1847, n. 261.