Rassegna storica del Risorgimento
1847-1848 ; CHIESA ; SARDEGNA (REGNO DI) ; STATO PONTIFICIO
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1949
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131
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Problemi di politica ecclesiastica, ecc. 131
del 1797 ed un altro caso in cui si era autorizzata la destinazione dei frutti della Magistrale Commenda già Abbazia di Staffarda al dovario della Regina Maria Teresa si chiedeva la sanzione pontificia. *)
H compito affidato al Pareto fu espletato senza particolari difficoltà 2) e l'arrivo del Breve pontificio di autorizzazione dell'ipoteca fu segnalato da Torino con dispàccio del 30 agosto 1848.3)
3. - Emanata il 30 ottobre 1847 la nuova legge sulla stampa, *) vivacissime polemiche si accesero in una parte del mondo ecclesiastico piemontese e si manifestarono subito forti velleità di resistenza. Il provvedimento sopprimeva, infatti, sostanzialmente la revisione ecclesiastica e permetteva la stampa di qualunque scritto, non esclusi quelli che trattassero di materie di pubblica amministrazione, previa l'autorizzazione di apposite giunte provinciali di revisione nominate dal Governo . 5)
Il malcontento, anzi lo sdegno, sollevato in alcuni ambienti dalla deliberazione presa si rivolgeva principalmente contro due punti dell'editto, poiché se ne indicavano come inevitabili conseguenze: 1) che all'autorità ecclesiastica sarebbe sfuggito il controllo dei libri di argomento religioso; 2) che gli scritti dei vescovi avrebbero dovuto subire Tesarne di un incompetente laico o di un religioso gerarchicamente inferiore*
Giunta a Roma la notìzia, fu espresso al Pareto il desiderio di conoscere il testo della legge; 6Ì ma una copia fa inviata- solo alla fine di novembre, dopo che ne era avvenuta la pubblicazione sulla Gazzetta Piemontese. V
Una circolare inviata dall'Avvocato generale alle Commissioni provinciali di censura intervenne il 7 dicembre a ribadire l'esclusiva competenza delle Commissioni stesse nel giudizio di qualsiasi scritto, ma chiari che per i libri di liturgia, catechismo e teologia gli editori avrebbero dovuto assicurarsi, prima della presentazione del testo alle Commissioni, l'approvazione del superiore della diocesi. Se non che questa precisazione sembrò piuttosto frutto del desiderio e dei sentimenti personali del sovrano che modifica o aggiunta alla legge e fu considerata solo come una interpretazione, forse temporanea e contingente. Non valse quindi affatto a calmare gli animi: né Servirono allo scopo le due circolari, che il Ministro per gli Affari ecclesiastici diresse àgli Arcivescovi dello Stato onde spiegare, e per mezzo di essi ai Prelati loro suffragane!, il vero senso di detta legge nei suoi rapporti coi Vescovi . )
1) Dispaccio del Ministero degli Esteri, 28 luglio 1848, n. 219.
2) Con rapporto del 2 agosto 1848, Domenico Pareto, in risposta ai dispacci n. 218 e n. 219, promise di fare i passi necessari. Il 3 agosto, pervenuti i dispacci n. 215, 216, 217 e gli annessi menzionati nel 219, ne parlò con PAntonefli e, anche in base al parere di mons. Corboli-Bussi, giudicò che non vi sarebbe stata difficoltà alcuna.
3J N. 235.
4) Vedi l'editto in Aiti del Governo, annata 1847, p. 357.
*) Cosi il Boccio, op. cit, voi. 1, p. 242.
6) Il Pareto ne fece richiesta nel rapporto del 4 novembre 1847.
7) Il San Marza.no scrisse il 9 novembre al Pareto che il testo della legge doveva ancora essere interinato dal Senato, ma che intanto si poteva dire che Ics matièrcs cn soni tout à fàit calquées sur celle qui a été publiée à Rome sur la infime matiòre . H 27 novembre fu segnalato al Pareto che la pubblicazione sulla Gazzetta era avvenuta il giorno prima e la copia fu inviata acclusa al dispaccio n. 127.
8) e In esse circolari si dimostra come sarebbe far torto ai sentimenti religiosissimi dell'Augusto nostro Sovrano, di cui diede sempre ai Vescovi non dubbie prove, il solo