Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1949>   pagina <146>
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146 Luigi Antonio Pagano
Dell'equipaggio della nave della sua portata e del fermento prodottosi all'arrivo in Genova presso i fuorusciti, nonché del ritorno in quella città Lei patriota siciliano Giusep­pe La Masa, trovami pure notevoli cenni nello stesso dispaccio, che facciamo seguire.
Eccellenza, Genova, 8 maggio 1854*
Questa mane alle 12 meridiane ha dato fondo in questo porto la nave americana Commer Woutler (sic) capitanala da Garibaldi con 21 uomini di equipaggio, essa è di 700 tonnellate.
H suo arrivo tiene in gran moto questi fuor usciti.
Mi .si 'riferisce che partirà per Levante con parte del suo carico che è di armi e munizioni.
Serva tanto di previa intelligenza alla S. V. per le disposizioni che stimerà di disporre in specialità nelle coste delle Puglie e della Calabria, nonché di Castel Volturno, ove pare abbia disegno di approdare.
Ieri Valtro è qui tornato da Sarzana il noto La Masa, *) ove erosi recato per avere una 'Conferenza con Mazzini, sostenuto da questo Ministro di Giustìzia signor Radazzi. Il suo arrivo da Sarzana è stato festeggiato da de Lieto,2) da' Capocrea e da tre altri, dei quali non ho potuto conoscere i nomi.
S. Donato 3) non ha potuto partire per [Parigi essendosi rifiutato il Consolato di Francia a vistargli il passaporto.
Gradisca etc. Domenico Morelli
A S, E. Carafa di Traetto, etc. Napoli.
Nel frattempo nuove assicurazioni riceveva il Governo di Napoli da parte del proprio incaricato d'affari a Torino, nel senso che il Governo sardo avesse disposto un severo controllo sull'attività di Garibaldi e che9 deputato Valerio dell'estrema sini­stra, di lui amico, si era trasferito in Genova per prevenirlo di nulla fare, che potesse svegliare sospetti (rapporto Carafa N. 3472 in data 16 maggio).
Al contrario, da Malta un agente segreto, in data 12 maggio Stesso anno, scriveva al Governo di Napoli, facendo noto che Mazzini aveva mandato a Garibaldi in Genova, onde mettersi d'accordo con quell'emigrazione, avendo l'incarico di muovere la Sicilia e Napoli.4)
Gli agenti della diplomazia napoletana divenivano perciò estremamente vigilanti.
Il Governo borbonico veniva, così, per loro mezzo, a conoscenza dello sbarco di Garibaldi nella stessa Genova, verificatosi il 12 dello stesso mese di moggio, e dei festeg­giamenti che gli erano stati tributati dagli emigrati politici. Si diceva che Garibaldi
1) Giuseppe La Masa di Trabia (Palermo) (1825-1881) uno dei piò prodi patrioti siciliani, aveva capeggiato la rivoluzione del 12 gennaio 1848 in Palermo; col ritorno dei Borboni, escluso dalla, amnistia, era andato in esilio: per notizie biografiche cfr. A. LA PEGNA, La rivoluzione siciliana del 1848, Napoli, 1937, p. 378.
2) Casimiro De Lieto, emigrato politico calabrese, allora dimorante a Genova è amico di Pisacane; cfr. N. ROSSELLI, Carlo Pisacane nel Risorgimento Italiano* Torino, 1932, pp. 130,239,345,400; I. NAZARI MICHELI, Garibaldi e Cavour, Roma, 1911, p. 5; MG ABITO DE STEFANI, La famiglia De Lieto nel Risorgimento Italiano in Ras­segna Storica del Risorgimento, 1938, p. 323 e segg.
3) Gennaro Sambiaso Sanseverino* duca di S. Donato; (1821-1901), patriota napoletano autore del famoso opuscolo Le due Sicilie e i governi d'Europa, fu rappre­sentante politico di Napoli per piò legislature; cfr. P.E. BILOTTJT, La spedizione di Sapri ei.,.p, 69, n. 3. r ,-*= *
. Archivio Stato Palermo, Ministero Affari Sicilia, busto 1190.