Rassegna storica del Risorgimento

DOLFI GIUSEPPE ; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1949>   pagina <164>
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Elio Conti
Perchè raccogliere per un Comitato) come quello detta Spada di Garibaldi) ignoto, non autorizzato da alcuno? Conosco uno dei componenti e mi basta per giudicare che non bisognava immischiarsene. Quel danaro è tutto perduto.
Poi, permettetemi: a che Spade, medaglie etc. quando a Garibaldi) non ne importa affatto e abbiamo Venezia e Roma da liberare? Non dovrebb'esservi per noi che un solo Comitato), il Concitato) centrale una sola sottoscrizione, quella per Roma e per Venezia,
Intendetevi con Martinati s'è ancora presso di voi o ditemi s'è andato, come mi dice* vano, volesse fare, a Bologna, Ho bisogno di scrivergli.
Se pubblicate un Giornale predicatevi appunto la Sottoscrizione a il Franco per Ve­neziano,
Ebbi la Fratellanza Artigiana: 1) buonissima idea e che aiuterà come meglio potrà.
Ma la cosa vitale è raccogliere e fare.
Non vi preoccupate di arruolamenti. Prima il danaro, il materiale; poi gli uomini.
Ve più-avanzo alcuno di materiale qualunque? Camicie, scarpe, ogni cosa. Se mai ne esiste, passatene nota al Compitato) Centrale,
Addio; vogliatemi bene. Lavorate e credetemi vostro
V. ** Caro Dolfi,
Giuseppe. 27 aprile [1861].
Ebbi la vostra del 30 marzo; e vidi i primi numeri della Nnova Europa. 3) Il programma stava benissimo: il solo punto che io ho biasimato è quello in cui si dice che non avremo Roma ce se non per Parlamento popolare o Impero rosso in Parigi. Cose siffatte, quand'anche fossero, e non sono, non si dicono. Educano gli Italiani a cre­dere che si pub riprendere il proprio da tutti fuorché dotta Francia, ed è purtroppo questa tristissima e servitissima credenza che rovina anche oggi la nostra rivoluzione. Non bi­sogna ammettere immoralmente la possibilità di un Impero rosso, eh'è una contraddizione nei termini, come a dire: libertà dispotica. Bisogna, per Roma, esaurire tutto indi porre: ma dire agli italiani che devono chiedere primo con, manifestazioni d'opinione gigantesche e contìnue; poi prendere.
La nostra piaga è oggi il mancare di dignità, di moralità politica e di fede netta forza di 22 milioni. Per amor d'Italia vegliate e vegli Mazzoni a che tendenze francesi non gua­stino un Giornale che pub far gran bene. Sono oggi più* che mai pericolose.
i) Allude all'opuscolo : Capitoli di una Fratellanza Artigiana preceduti dal Rapporto della Commissione incaricata della revisione dei medesimi ed illustrati dal bi­lancio centenario, Firenze, Tip. Garibaldi 1861. La oc Fratellanza artigiana d'Italia, organizzazione operaia ispirata al programma mazziniano, sorse in Firenze nel di­cembre 1860 per iniziativa di alcuni uomini del Partito democratico, proponendosi di unificare tutte le società operaie d'Italia sotto un unico Statuto. Ne fu anima soprat­tutto il Dolfi. Sull'opera della Fratellanza ai veda il volumetto di LUIGI MINUTI, Il Comune Artigiano di Firenze della Fratellanza Artigiana d'Italia, Firenze 1911.
2) Pubblicata frammentaria in 8. E, I,, Epistolario, voi. XI.II, p. 149.
3) Il giornale La Nuova Europa (14 aprile 1861-15 ottobre 1863) fu l'organo del Partito democratico in Toscana. Ebbe come direttore Antonio Martinati, emigrato vicentino, e come redattori Luigi Castellazzo, Niccolò Lo-Sovio e, più tardi, Alberto