Rassegna storica del Risorgimento
BELGIO
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1949
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212
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212 Libri e periodici
FRANCESCO COGNASSO, Storia della Questione d'Oriente; Torino, ed. Palatine di K. Pee-zani, s. a: [1948], in 8, pp. 720. L. 2000.
Recensendo su questa rivista, ormai 14 anni fa, l'opera di F. Cognasso, La questione d'Oriento dalle orìgini al Congresso di Berlino (Torino, ed. de l'Erma, 1934), mettevamo in luce la bontà dell'opera del noto studioso, sia per eccellenza di metodo sia per ampiezza e profondità di informazione, opera che ci liberava dalla servita verso opere straniere, famose si ma non esenti da pecche, trai e quali la più grave, indubbiamente, quella di prospettare l'intera questione da un punto di vista non italiano quando non era addirittura italofobo. Concludevamo la recensione augurandoci che l'A. portasse a compimento il suo lavoro che giungeva, per allora, alle immediate ripercussioni del Congresso di Berlino (occupazione austriaca della Bosnia Erzegovina, alleanza austro-tedesca del 1879, occupazione francese della Tunisia, crisi egiziana e mainmise britannica nella Valle del Nilo, conclusione della Triplice Alleanza, intromissioni russe in Bulgaria e cacciata di Alessandro di Battenberg).
Ora l'A. ha fatto di meglio: anziché aggiungere un secondo volume, ha riscritto tutta l'opera, portandola dalle origini ai nostri giorni, ai primi del 1946, all'accordo anglo-francese per l'evacuazione della Siria e del Libano, includendovi quindi non solo la fine del secolo XTX e la prima guerra mondiale ma tutto il discusso periodo tra il 1919 ed il 1939 e la stessa seconda guerra mondiale.
Diciamo subito che questa nuova opera dell'infaticabile A. non ha perduto nulla dei pregi della precedente; ansi, semmai, li ha accresciuti, Sono stati ampliati, ma senza appesantimento, i primi capitoli, dando un'idea più esatta della situazione interna ed internazionale dell'Impero ottomano nel secolo XVII, e gettando così una luce più viva sui rapporti tra Turchia, Inghilterra e Russia che saranno poi le protagoniste più attive della Questione d'Oriente nei secoli futuri, superando non solo Venezia, ma le stesse Francia ed Austria che pure in un primo tempo erano parse le Potenze più interessate in quel settore. E quest'opera di rielaborazione, che tiene conto delle più recenti pubblicazioni uscite su tale argomento, è stata compiuta per tutto il corso del lavoro.
La parte totalmente nuova si può far incominciare col cap. XXXIV: La crisi armena ed U trattato di Pietroburgo (p. 460), col quale si entra in una fase nuova della questione: la temporanea politica di' abbandono, da parte inglese, del sostegno dell' uomo malato che fu invece sorretto dalla Russia e dalla Germania; la questione cretese e la sconfitta greca; gli accordi austrorussi di Pietroburgo e di Muerzsteg: fase intermedia, occasionata dall'orientamento asiatico della Russia tutta intenta all'opera di penetrazione in Cina, Manciuria e Corea, come ben mette in rilievo l'A. E giù giù, attraverso il nuovo interesse russo per il Vicino Oriente, nato dopo la pace di Portsmouth, eccoci alle vicende della prima guerra mondiale, alle spartizioni dell'Impero ottomano, alle delusioni italiane a Parigi, eco. Parte scottante, l'ultima, quella che comincia col cap. XXXIX: L'egemonia anglo-francese nei Balcani e nel Levante (1919-1939)t perche ancora carica di esplosivo, ma l'A. ha saputo brillantemente superare lo scoglio e trattare quel capitolo ed il seguente (L'Oriente mediterraneo nella guerra mondiale 1939-1945) con spirito di perfetta equanimità dimostrando come si possano trattare storicamente anche argomenti sui quali non è stata fatta ancora completa luce dalla storia. Quale profonda superiorità, in ciò, tra il nostro A. ed il pur celebre Briault, che del volume La questi on d'Orioni 1918-1937'fece un pamphlet che di storico non aveva che il titolo 1
Possiamo quindi ben concludere che questo nuovo lavoro del Cognasso è del tutto degno della fama del nostro A. e della alta tradizione storiografico italiana, che possiede, finalmente, un'opera sulla Questione d'Oriente che non potrà che sostituire, e degnamente, le più reputate opere straniere sull'argomento.
Una vastissima bibliografia (pp. 675-703), aggiornata alle più recenti opere, chiude a volume. FEDERICO CUBATO