Rassegna storica del Risorgimento
BELGIO
anno
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1949
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pagina
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217
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Libri e periodici 217
Il senso e i risultati della rivoluzione del 184 8 sono analizzati doll'A con singolare acutezza d'indagine, ma particolarmente: vivi sono i ritratti dei personaggi che hanno avuto la parte predominante negli avvenimenti: dal ce corate démocrate Pierre Leroux al déséquilibré abate Chatel; alla femme de coeur Jean Deroin; alT Africain Cavaignac; al Lamartine, il poeta della belle voix; a Louis Blanc a le théoricien assez net; al Raspail honnéte et ferme; al Thiers prudente et habile e a Luigi Napoleone, il a triste maladc dalla ce taille courte, dalla Leto grosse, dall'oc accent étr anger et les phrases maladroites con le quali però seppe fingere e adescare, maestro finissimo di scaltrezze e di audacie.
Per l'abbondanza delle ben vagliate notizie, per la serenità e sicurezza dei giudizi, per la magia dello stile questo volumetto è indubbiamente uno dei migliori contributi alla celebrazione francese del 1848: contributo che interessa anche noi, perchè alle condizioni della politica italiana durante la prima guerra d'indipendenza, e, segnatamente, all'et attentat hypocrite et brutal contee la Bépublique romaine il Bourgin
dedica alcune pagine degne di considerazione. ,, -,
r-o o MARINO CTRAVEGNA
FERDINANDO MARTINI, 12 Quarantotto in Toscana. Diario inedito del Conte Luigi Passe-' lini de* Siili, nuova edizione; Firenze, Marzocco, 1948, in 8, pp. IX-558, ai. 6. L. 2000.
GIUSEPPE GIUSTI, Cronaca dei fatti di Toscana {1845-1849), a cura di PIETRO PAN-GRAZI; Firenze, Le Monnier, 1948, in 24, pp. 264. L. 450.
PAOXO DE* GIOVANNI, Giusti (Pensiero e Azione, 4); Milano, Garzanti, in 16, pp. 268, AL 8. L. 600.
Tanto la Cronaca che il Diario erano già noti agli studiosi perchè pubblicati, rispettivamente nel 1890 e nel 1918, da Ferdinando Martini; ciononostante, la recente edizione induce ad alcune considerazioni tanto sul valore di quegli scritti come fonti storiche, quanto sui criteri, ed i modi con cui la nuova edizione è stata condotta. Direi intanto che ciascuna delle due opere ha avuto la presentazione che si meritava: lo scritto del Passerini viene raccomandato allo storico, quello del Giusti al letterato.
D Quarantotto in Toscana si rivela una fonte di prim'ordine per la conoscenza di quell'appassionante momento di storia toscana. Elvira Guidi, che ha curato la nuova pubblicazione, guida intelligentemente il lettore alla più completa comprensione ed utilizzazione di questa cronaca per un più, approfondito studio di quel periodo.
L'interesse di questo libro non sta solo nella testimonianza degli eventi svoltisi a Firenze tra il 18 marzo 1848 è il 24 novembre 1849, ma nel definire nettamente l'atteggiamento dei moderati toscani, bene osservabile nelle reazioni del Passerini di fronte ai singoli eventi di quegli anni. Tutte le simpatie del Passerini vanno naturalmente ai moderati, ai a buoni , agli oc onesti , agli oc amici dell'ordine (parole che assumono a volte sapore umoristico: alcuni amici dell'ordine hanno cominciato a fischiare e a fare schiamazzo, p. 63) e tutto il disprezzo e la più chiara condanna al popolaccio, ai mestatori nel torbido, ai demagoghi, ui capi popolo venduti ella reazione o fautori dell'anarchia; ogni molo, anche se accampi motivi, economici, è un moto di venduti; le dimostrazioni popolari sono sempre da condannare: se ora sono originate da retti fini, domani possono esserlo da malvagi.
Un recente giudizio del Bonomi su questo Diario come di un'opera abbastanza obiettiva riproduco una particolare maniera di valutare alcuno fonti che può essere pericolosa. La posizione di un moderato, di un uomo di centro, che non partecipa delle passioni delle porti estreme, dà spesso l'impressione di una obiettività che in realtà non esiste. La stessa passionalità, gli stessi pregiudizi di parte, le stesso deformazioni