Rassegna storica del Risorgimento
BELGIO
anno
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1949
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pagina
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225
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Libri e periodici 225
GAETANO BERNARDI, Un patriota italiano fletta Repubblica Argentina (Stivino Olivieri) Nuova-edizione a. cura di B. CROCE; Bari Laterza, 1946, in 16, pp. 106. L. 18Q [Biblioteca di Cultura moderna, n. 409].
Nella seconda edizione delle Speranze il Balbo accennava alla opportunità di una Storia degli. Italiani fuor d'Italia, largo e magnifico assunto, anche se tale da far nascere il dubbio che dovesse servire più alla gloria passata, che all'utilità presente della patria nostra . Ma all'idea che di questa gloria italiana già antica .moltiplicala senza paragone nell'età delle preponderanze straniere, s'avesse a stendere la storia, tornava nel Sommariot giustificando nobilmente il suo desiderio. Tutte le nazioni senza dubbio ebbero fuorusciti volontari o no: ma niuna cosi numerosi cosi grandi come la nostra... Mirabile ingegno italiano ohe, chiusagli una via, ne sa trovar altre od al tre infinite; che, chiusagli la patria ad operare, opera fuori, cerca* trova campi in tutti i paesi, in tutte le colture! Che non farebbe, se trattenuto, fomentato concitato insieme ed assodato in patria da quella indipendenza e quella libertà che son lo somma o lo sole buone tra le protezioni?
Questa vita dell'Olivieri, stesa dal Bernardi e qualche tempo fa ripreseti la tu dal Croce in degna veste, e un efficace contributo a quella storia del fuorascitisino italiano auspicata dal Balbo. Soldato, cospiratore, colonizzatore, anche se ci appaia oggi iiniettila l'illusione mazziniana di farne un giorno il nostro remplafont di Garibaldi (a Nicolao Ferrari, 20 dicembre 1854; e già prima al Franceschi: e Olivieri e tale da conquistarsi rapidamente il posto di Garibaldi nell'opinione , 27 maggio), Silvino Olivieri appare tra le figure più interessanti della diaspora italiana dopo il 1848. Pai ristretto del processo al quale fu sottoposto dal tribunale della Sagra Consulta in Roma è possibile trarre nuovi elementi per una sua compiuta biografia, della quale potrebbe assumersi il compito qualche giovane studioso. Arrestato il 17 dicembre 1853 in Roma, sotto il falso nome di Giulio Àrrué, fu condannato il 19 dicembre dell'anno successivo a quindici anni di galera per cospirazione. Nel frattempo un'altra condanna a tre anni si ebbe dallo stesso tribunale per corruzione di un gendarme per spirito di parte. Mette conto di riferire dal ristretto processuale i dati riguardanti questa seconda accusa. L'inquisito Silvino Olivieri poi espose che partito nell'anno 1848 dal Regno per condursi volontario alla guerra di Lombardia, non gli fu permesso, cessata la guerra, di tornare in patria. Quindi si trasferì in Piemonte da dove passò in Francia ed in Inghilterra, ed in ultimo andò a fissarsi in America, ove prese servizio militare a Buenos Ayres; divenne colon' nello collo stipendio di circa se. 300 al mese; organizzò ima Legione italiana: nel dicembre dell'anno scorso [1853] recatosi in Europa per commissione del Governo americano, onde reclutare uomini per UBO di colonizzazione militare occorrenti e per coltivare i campi e per difendersi dagli Indiani, volle passare per Roma a fine di visitare i Buoi parenti nel Regno, ma colto con un passaporto falso fu arrestato: fece intendere ch'egli è accreditato dalla Banca di Londra di prendere sui vari banchi di Europa e specialmente su quello dell'Inglese Plowden in Piazza Sciami quanto danaro vuole; e dalla sua venuta in Roma avere consumato circa se. 1000, scudi spesi prima in oggetti di belle arti, e poi pel suo mantenimento in carcere, per libri e per disegno. Intorno allo avvocato al vicolo o via Sa velli disse sembrargli di avere segnato, non ricorda dove, la indicazione di un tale avvocato, non sa se di nome Savelli, datogli come persona che avrebbe potuto difenderlo; ma egli non fu mai a ritrovarlo, né vi diresse alcuno, almeno per quanto gli pare. Toccato sul proposito della corruzione operata da lui per trarre il gendarme Buchini a suoi disegni prima' tergiverso e negò; poi ai fece a dire che parlando dell'America uno dei gendarmi, questi si mostrò propenso ad andarvi dimandando il regolare congedo; e siccome aveva esternate di essere in debito col Corpo, di non sa quel somma precisa, egli ai offri a fargli avere il dimani per pagare il debito con idea che gli sarebbe tato restituito dal-Governo americano, ed avendo a aio il gendarme animilo, gli trasse due ordini separati ani banco in Piazza Sciami con intelligenza che