Rassegna storica del Risorgimento

BELGIO
anno <1949>   pagina <261>
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Vita dell'Istituto
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del Governo provvisorio, deputato, ministro, consigliere di Stato durante l'esilio nel Regno Sardo, si sintetizza l'attività patriottica di Piacenza prima del 1859 cosi come, dopo quell'anno conclusivo, essa si riassume degnamente nel nome del senatore Giu­seppe Manfredi.
H Gomitato di Piacenza dell'istituto per la Storia del Risorgimento, come già aveva tatto nel corso delle celebrazioni piacentine dello scorso anno, che culminarono in varie manifestazioni (pubblicazioni, conferenze, mostre, ecc.) e nella giornata so* lenne del 10 maggio, data del Plebiscito, collaborò vivamente alla riuscita della ini­ziativa, tendente a lasciare un ricordo pubblico dell'attività svolta dal Comitato comunale.
Il bel busto in marmo bianco, opera dello scultore Vittoriano Ferrerò, è sorretto da un ricco basamento in travertino sul quale è stata apposta la seguente iscrizione dettata da Emilio Nasalli Rocca: A PIETRO GIOIA. PER LA SUA OPERA ITALIANAMENTE
AUDACE PIACENZA PRIMOGENITA DELLA PATRIA - NEL PRIMO, CENTENARIO
DEL 1848. L'opera d'arte fu collocata sotto il portico ottocentesco dal quale si accede alla Biblioteca comunale.
Alla cerimonia inaugurale, alla quale partecipò l'on. Antonio Alberti vice presi­dente del Senato, presenziarono, col sindaco Ettore Crovini, le principali autorità cittadine, i membri del Comitato del 1848, studiosi, soci dell'Istituto per la Storia del Risorgimento col commissario conte dott. Giuseppe Salvatore Manfredi, discendenti della famiglia e molto pubblico. Pronunciò elevate parole commemorative il prof. Ste­fano Fermi, presidente della Sezione della Deputazione di Storia Patria, benemerito biografo del Gioia e storico del Risorgimento piacentino.
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RAVENNA. Verbale del 1 Convegno del Comitato provinciale'. I lavori del convegno banno inizio alle ore 9,30 del 6 agosto 1949 nella sala della Casa Traversali in Ravenna.
Porta l'adesione della città il sindaco sig. Gatta, il quale dichiara che Ravenna si sente particolarmente legata alle memorie del Risorgimento nazionale, ed auspico che l'interesse e l'amore agli studi del Risorgimento si estendano oltre che fra gli stu­diosi, anche fra le classi lavoratrici.
Prende poi la parola il prof. Luigi Dal Pane che ringrazia il Sindaco ed il Comitato per le onoranze ad Anita Garibaldi per ciò che hanno fatto per la buona riuscita del Convegno. Il prof. Dal Pane, dopo avere ampiamente illustrato i fini e l'attività del­l'Istituto del Risorgimento, passa a dar conto del lavoro svolto dal settembre 1948 quando egli fu chiamato a sostituire il prof. Piero Zama che saluta cordialmente e ringrazia per il contributo dato precedentemente alla vita del Comitato ravennate. Dal settembre i soci sono saliti da 17 a 30, di cui 12 vitalizi. A partire da questo 1 Con­vegno le iniziative del Comitato saranno estese e sviluppate. 11 prof. Dal Pane, dopo avere ricordati i soci deceduti negli ultimi anni, termina proponendo l'invio di un tele­gramma al commissario straordinario dell'Istituto prof. Gaetano De Sanctis.
Leggono poi le loro comunicazioni i soci prof. Augusto Torre (Gli Archivi storici della- provincia di Ravenna); prof. Piero Zama (Francesco Laderchi preside delle Romagna); dott. Renato Zangheri (Celso Ceretti e la crisi delle formazioni politiche del Risorgimento); prof. Luigi Dal Pane (La scienza economica in stato d'accusa dopo la disfatta della rivoluzione del 1848). H Segretario dà quindi lettura di una comuni­cazione dal titolo // polso morale dell'italiano combattente da Capar etto a Vittorio Veneto inviata dal socio dott. Angelo Lama. Si omette di riassumere il testo delle comunicazioni che saranno pubblicate prossimamente,
II prof. Dal Pane comunica l'adesione del prof. Gino Docci, dcll'avv. Mario Ricci e del dott. Augusto Campana, il quale lo ha pregato di dare annuncio del Con­vegno di studi romagnoli che si terrà a Cesena VII e 12 settembre in occasione dell'8a