Rassegna storica del Risorgimento

RESOCONTO ; LAVORI
anno <1950>   pagina <7>
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Resoconto dei lavori
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seguaci, ma anche per la libertà di quelli die erano rappresentati dall'altra parte Iella trincea di battaglia.
E però il ricordo suo e dì coloro che per impulso suo* combatterono e anch'essi, come Leonida, morendo si sottrassero da morte, può bene essere celebrato da tutti quanti anelano, al pari di lui alla concordia e alla libertà d'Europa. Concordia europea, concordia di nazioni europee in cui non vi siano né dominatori né domi, nati, ne oppressori ne oppressi, né egemoni né soggetti, sotto qualsiasi pretesto, ma soltanto popoli che collaborino al proprio e al collettivo elevamento economico e spirituale sulla base di una vera libertà, cioè di una piena parità di diritti e di doveri.
Noi aspirando a questa concordia e a questa unione, chiediamo in ciò la colla­borazione cordiale di tutti gli intellettuali e crediamo che il lavoro degli intellet­tuali per la ricerca della verità sarà fecondo elemento per lo stabilirsi di questa concordia e di questa unione di liberi Ira le nazioni europee.
È in questo spirito che io saluto voi convenuti a questo Congresso, augurando che voi possiate contribuire a dimostrare la efficacia del lavoro concorde per la ricerca del vero .
Il discorso del prof. De Sanctis, spesso interrotto da applausi, suscita una commossa ovazione.
Si alza quindi a parlare il segretario generale dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, prof. Alberto M. Gbisalberti, il quale pronuncia il seguente discorso:
Dopo le nobili parole pronunziate dal Sindaco di Roma e dal nostro Maestro e guida spirituale Gaetano De Sanctis, a me spetta ben poco da aggiungere. Io debbo solo precisare quali sono le condizioni attuali dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, quale è stato il lavoro che esso ha svolto, quali sono le speranze, o, se preferite, le illusioni, che in qualche modo illuminano il suo cam­mino futuro.
Vecchio Istituto il nostro. L'atto di nascita è antico: nel 1906 sono nati, quasi ad un parto, due organismi che potevano essere in qualche modo concorrenti, la Società nazionale per la Storia del Risorgimento, il Comitato nazionale per la Storia del Risorgimento. Compito divulgativo incombeva all'una; compito scien­tifico all'altro. Più tardi, molto più tardi, per consiglio di studiosi allora eminenti, i due organismi furono riuniti in un solo; il compito divulgativo s'accrebbe dello scientifico, il compito scientifico in qualche modo si popolarizza in quello divul­gativo. E bisogna riconoscere che non si fece troppo cattivo cammino.
Per quanti difetti si siono riscontrati, per quanti errori possano essere stati compiuti dopo la fusione, qualche cosa di buono è pur rimasto all'attivo del­l'Istituto. In fondo, se qualcuno di noi vecchi soci si volge a guardare indietro, si accorge che in quindici anni sono usciti quarantanove volumi di fonti e di me­morie, non piccolo bagaglio, veramente, per qualunque Istituto.
Ma la guerra ha le sue inesorabili esigenze anche nel campo degli studi e là guerra ha troncato ih pieno l'attività dell'Istituto. Nel 1943 uscì l'ultimo fascicolo della Rassegna storica del Risorgimento > nel 1943 gli ultimi volumi della Biblioteca scientifica. Uno fu tenuto a battesimo, ma trovò immediatamente fuor dell'uscio della tipografia anche l'affossatore: un bombardamento ha distrutto, infatti, il