Rassegna storica del Risorgimento

RESOCONTO ; LAVORI
anno <1950>   pagina <8>
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Resoconto dei lavori
volume di Luigi Bulferetti sugli orientamenti della politica estera sabauda. Ma, nel 1944, improvvisamente un raggio di sole ha illuminalo di nuovo l'Istituto. Quel raggio di sole aveva un nome ed un volto, quelli di Gaetano De Sanctis: a quel nome ed a quel volto io oggi sicuro interprete del pensiero degli studiosi di storia del Risorgimento italiano mi inchino e porgo il ringraziamento devota* mente affettuoso di tutti noi. (Vivi applausi).
Nessuno di noi, per quanta fede potesse nutrire, nessuno di noi, per quanta illusione di giovinezza potesse richiamare in sé, sarebbe riuscito a compiere la pur minima parte delle cose che furono compiute dal 1944 ad oggi, se non ci fosse stato Gaetano De Sanctis a trasfondere in noi la sua perpetua giovinezza, ad animarci di quella sua fede che non crolla mai, a darci il senso che anche le speranze possono diventare realtà.
Tra il 1944 e il 1949, instancabile, continuo al lavoro, tenace più di noi, che, per un vecchio attaccamento sentimentale mettevamo certa civetteria e certa tenacia nel voler tenere in piedi l'Istituto, Gaetano De Sanctis ci ha dato, giorno per giorno, norma e regola, incitamento e fede, ha fatto della nostra passione la sua passione, ha fatto sì che l'Istituto che pareva destinato a morire, non sia ancora morto. E, se non è morto sinora, forse non morrà più.
Noi daremo a voi congressisti stranieri e italiani dne volumi della nostra collezione di Fonti e Memorie. Ai 49 usciti in un quindicennio, quest'anno, supe­rando difficoltà non lievi, si aggiungono altri due volumi di fonti. Arriviamo così a 51. Non sono molti gli Istituti che hanno pubblicato, con una guerra in mezzo e tanti altri piccoli e grandi guai pubblici e privati, 51 volumi.
Quando il prof. De Sanctis ha preso in mano l'Istituto, nel 1944, la Rassegna Storica del Risorgimento era ferma al terzo fascicolo dell'anno 1943. H nostro Commissario ha, purtroppo, alcune idee particolari e non sempre di moda: desi­dera che i debiti siano pagati! I soci del 1943 avevano pagato la loro quota e avevano avuto fino al terzo fascicolo di quell'anno, che era costato scusate la malinconia del ricordo quattordicimila lire. Il prof. De Sanctis ha ordinato ai suoi collaboratori di pubblicare il quarto fascicolo, che è costato, uscendo due anni dopo, centoquarantaquattromila lire. Ha inghiottito, cioè, tutto l'intero patri­monio di quell'anno. Ma, dopo di allora, siamo riusciti a dare un fascicolo com­plessivo per gli anni 194446, e per il 1947 e 1948 (e quest'anno si farà ugualmente) due fascicoli della nostra cara vecchia rivista*
Sappiamo bene: da molti trespoli del campanilismo locale sono venute rauche grida di piccoli pappagalli che gridavano il loro loss von Rom . Piccoli Luteri da strapazzo sentenziavano che bisognava lasciare Roma, scomunicavano la sede centrale dell'Istituto, perchè non era riuscita a dare, a parer loro, quello che essi erano sicurissimi di poter dare.
Il prof. De Sanctis ha resistito ; ha replicato con ferma gentilezza alle non gentili lettere che sono venute da varie parti al suo indirizzo ed a quello dell'Istituto ; hanno resistito con lui, i suoi collaboratori Luigi Salvatorelli, Giovanni Ferretti, Emilio Re, Raffaello Morghen e tutta quella piccola schiera, che, avendo scoperto in Gae­tano De Sanctis il migliore animatore che si potesse sperare proprio per gli studi sul Risorgimento, gli ha in certo modo giurato fede ed a quella fede è rimasta devota. Quel gruppo d'uomini ha lavorato, ma con essi altri ancora vanno ricordati. Si trova ancora per fortuna, gente che sa lavorare per passione e per fede: vi sono dei giovani, che, senza speranze di immediati o futuri vantaggi, senza lue*