Rassegna storica del Risorgimento

RESOCONTO ; LAVORI
anno <1950>   pagina <12>
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Resoconto dei lavori
PRIMA SEDUTA (12 OTTOBRE 1950 - Pomeridiana)
Presiede il prof. FEDERICO CHABOD
Alle ore 16 i Congressisti si sono ritmiti nella Sala Alessandrina del Palazzo della Sapienza dove si è tenuta la prima seduta scientifica del Congresso.
Il prof.. Alberto M. Ghisalbcrti legge altre numerose adesioni pervenute da personalità, enti ed istituti di cultura.
Il prof. Georges Bourgin con nobilissime parole porge ai Congressisti il saluto della Société d'Histoire moderne e della Société pour l'Histoire de la Revo­lution de 1848.
Il prof. Chabod porge ai colleglli ed amici francesi il cordialissimo saluto degli studiosi italiani. È lieto di veder continuare, anche in questa occasione, quel fe­condo lavoro di collaborazione fra gli studiosi dei due paesi, già iniziato, Panno scorso, a Milano, Parigi e Roma.
LUIGI SALVATORELLI. Svolge la comunicazione : Mazzini e gli Stati- Urtiti d'Èiv-ropa (Stampata a pag. 453).
PRESIDENTE. Ringraziamo tutti il prof. Salvatorelli per la sua magistrale rela­zione, che ha colto, come meglio non si potrebbe, l'essenza del pensiero mazziniano. Certo, nel continuo affiancarsi, e procedere insieme dei due concetti, nazione ed Europa (umanità), talora l'accento cade a preferenza sull'uno e talora sull'altro, a seconda anche delle situazioni. Cosi, per es., è indubbio che la polemica contro l'Internazionale, contro il neo-cosmopolitismo negatore della patria , induce Mazzini ad accentuare negli ultimi anni di sua vita il valore della nazione: la rivista Politica internazionale, dal Salvatorelli tanto opportunamente ricordata, è coeva alla Comune di Parigi, che il Mazzini avversò recisamente. Ma che la nazione rimanga momento centrale, continuo del pensiero mazziniano, questo è fuori dubbio : sempre mezzo necessario per raggiungere il fine ultimo, l'Umanità.
WALTER MATURI, Si dichiara sostanzialmente d'accordo con il Salvatorelli, che La impostato il suo tema con mirabile lucidità ed obiettività storica senza lasciarsi affascinare dalla mania del precursoriamo. Desidera solo fare alcune precisazioni. Il problema è già stato posto in un opuscolo rarissimo del periodo che precedette là liberazione: Lieisco Magagnato, Nazione e rapporti internazionali. nel pensiero di Mazzini, Vicenza, Collezione del Palladio, 1943.
La formula Stati uniti d'Europa non è del Mazzini, ma del Cattaneo e il Mazzini stesso lo riconobbe. I motivi di cui si servono gli odierni federalisti europei sono attinti dal Cattaneo e dal Proudhon, non dal Mazzini. Mazzini tendeva ad un ideale d'organizzazione europea più vicino a quello della Società delle Nazioni che a quello degli Stati uniti d'Europa. Ma si trattava d'un ideale al limite, prati­camente per lui ancora lontano. Nella tensione per la costruzione d'una società europea democratica, nazionalitaria, Mazzini col suo famoso articolo del 1871 sulla Politica internazionale, sognava per l'Italia una funzione d'iniziatrice, di guida,