Rassegna storica del Risorgimento
RESOCONTO ; LAVORI
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1950
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Resoconto dei lavori
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simile a quella compiuta dalla Francia della grande rivoluzione. Insomma, in Mazzini il momento della necessità della costruzione di uno Staio-leva della nuova Europa, predomina nettamente sul momento finale dell'organizzazione politico-giuridica della nuova Europa, che non è ritenuta da lui un problema di possibile immediata soluzione.
ARTURO CODIGNOI.A. Insiste sul concetto che l'ideata unione mazziniana doveva essere tra Stati democratici e non poteva quindi attuarsi se ciascuno stato non avesse raggiunto forma democratica.
SALTATORE MASTELLONE. Richiama l'attenzione sullo sviluppo successivo delle idee mazziniane in rapporto all'ambiente francese e inglese in cui l'Apostolo ebbe a pensarle.
La tesi del Mastellone Viene discussa e contraddetta da Chahod e Salvatorelli.
CHARLES POUTHAS. Svolge la comunicazione: Un observateur de Tocqueville à Rome pendant les prèmiers mais de Voccupation frangaise. (Stampata a pag. 417).
ERANCO VALSECCIU. Legge una comunicazione su: Luigi Napoleone e gli intenti della sua politica, d'intervento a Roma nel 1849. (Stampata a pag. 500).
CESARE SPELLANZON. Osserva che l'intervento dell'esercito francese nello Stato romano nella primavera del 1849 era nelle tradizioni stesse della politica francese in Italia. Il Governo di Parigi s'era affrettato a mandare un corpo di esercito ad occupare Ancona nel 1832, allo scopo di equilibrare l'intervento austriaco nelle Legazioni. E mentre maturava la crisi repubblicana, che si manifestò poi nel 1849, e prima ancora della proclamazione della repubblica nello Stato pontificio, tanto il Guizot quanto il Cavaignac avevano tutto predisposto per l'invio di troppe francesi a Civitavecchia e a Roma. Luigi Napoleone Bonaparte non fece adunque che battere la strada medesima dei suoi predecessori nei governo della politica estera francese. Egli di suo vi aggiunse soltanto la preoccupazione di attrarre a se la solidarietà del partito cattolico francese, che voleva trovare favorevole ai suoi progetti personali nell'ora del colpo di stato.
Si augura, infine, che dalia pubblicazione del prezioso carteggio sommariamente comunicato al Congresso dall'illustre professore Pouthas, sia dato agli studiosi di capire qual'era effettivamente lo stato d'animo della popolazione romana, così di fronte alla repubblica, come dinanzi al governo ecclesiastico, e ciò al ['infuori di ogni narrazione apologetica o diffamatoria.
FERDINAND BOYEH. Esprime il piacere col quale egli ed i suoi amici della delegazione francese hanno ascoltato la brillante esposizione del prof. Valse-echi. Come Cesare Spellanzon, egli pensa che la politica di Luigi Napoleone non fosse una novità. Dall'inizio del 1848, Guizot riunì un corpo di spedizione per indurre al rispetto l'Austria negli Stati romani; le truppe si'trovavano radunate nei porti del Mediterraneo. Nell'estate 1848, Cavai gnac aveva le stesse intenzioni ed aveva preso le stesse precauzioni; voci di imbarco di truppe furono speleo lanciate fino dalla fine del 1848 e Civitavecchia si indicò come obiettivo. Infine l'ammiraglio Bau din offrì al Papa, rifugiatosi a Gaeta, una nave da guerra per recarsi in Francia e la sua proposta fu approvata da Parigi. Luigi Napoleone non ha fatto, quindi, che continuare una politica tradizionale, ma imponendo quello stile di prestigio e