Rassegna storica del Risorgimento
DURANDO ; NOTE ; 1848
anno
<
1950
>
pagina
<
27
>
COMUNICAZIONI
ALCUNE NOTE SUI FRATELLI DURANDO NELLA CAMPAGNA DEL 1849
La presente relazione non è altro che un breve capitoletto del volume che desi dero pubblicare sul carteggio di Giacomo Durando. Nel Museo del Risorgimento di Torino vi sono ben 45 cartelle (dal 101 al 145) costituenti il fondo Generale Giacomo Durando e comprendenti gli anni più cruciali del nostro Risorgimento in quanto vanno dal 1847 al 1867. Il Durando fu senza dubbio uno degli attori più in vista del nostro Risorgimento, le cui vicende egli visse interamente dai primordi lontani fino alla alla sua gloriosa conclusione, portando un contributo prezioso e non certo trascurabile da prima colla penna e colla spada, e poi colla sua saggezza di statista e di politico.
Il suo carattere serio ed equilibrato, il suo indiscusso patriottismo ed amore delia libertà, la sua rettitudine e la sua coerenza politica a tutta prova, lo fecero apprezzare ed amare dai maggiori esponenti del tempo, con cui fu in stretta ed affettuosa relazione epistolare.
Ecco pecche il carteggio di Giacomo Durando ha un'importanza particolare; sono lettere scritte dai protagonisti degli avvenimenti non colla cautelosa prudenza delle relazioni ufficiali, ma col sicuro abbandono dell'amico all'amico, del fratello al fratello. Giudizi quindi su uomini ed avvenimenti che sgorgano schietti, spontanei, magari col difetto delle impulsività del momento, sempre tuttavia interessantissimi per la nuova luce che gettano su problemi e fatti ormai lontani.
Eccetto il periodo in cui il Durando fu da prima ambasciatore a Costantinopoli (novembre 1856-luglio 1861) e poscia ministro degli Affari Esteri (marzo-dicembre 1862), periodo già illustrato con apposito volume dal nipote Cesare, il carteggio comprende il travaglio per la pubblicazione del suo studio Della Nazionalità Italiana, la fondazione del giornale L'Opinione, note preziose sulla campagna del 1848 e del 1849, il suo commissariato con pieni poteri del settembre 1848 a Genova per la rivolta scoppiata, confessioni e relazioni del La Marmora e del fratello Giovanni dai campi di battaglia di Crimea, la delicatissima crisi detta di Callabiana, note sulla campagna del 1866 e del brigantaggio nel 1866, i moti di Palermo del settembre dello stesso anno, ed infine la grave crisi ministeriale del 1867, su cui vi è un lungo e minuzioso diario dello stesso Giacomo Durando.
Purtroppo tanto e cosi vario materiale, che io sono andato raccogliendo e ordinando in capitoli, rimane inservibile per gli studiosi perchè non ho trovato ancora la possibilità della pubblicazione del volume presso un editore di buona volontà. La mole dell'opera (700 pagine circa) potrebbe essere compensata dall'interesse del contenuto.
Mi sia consentito di ringraziare il prof. Luigi Bulferetti, direttore del Musco del Risorgimento di Torino, per la squisita cortesia usatami e nel mettere spontaneamente a mia disposizione tutto il fondo Durando e nell'aiuto vario fornitomi nelle ricerche.
Giovanni Durando, che dopo la campagna del 1848 era sceso a Roma a rendere conto del suo operato, prima ancora che la commissione avesse emesso il suo verdetto, il 20 settembre parte all'improvviso per ritornarsene in Piemonte. Qualche giornale piemontese dell'epoca parlò di una partenza senza ritorno, qualcun altro