Rassegna storica del Risorgimento
DURANDO ; NOTE ; 1848
anno
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1950
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pagina
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33
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Alcune note sui fratelli Durando nella campagna del 1848 33
Il Cadorna, come appare dalle carte che vado rieramando, ' ) ne scrisse a sua volta a Giacomo Durando chiedendogli quali erano le persone presenti e, per guanto possibile, la fotografia di esse di epoca vicina al 1849. II Durando sul retro della lettera ricevuta scrive di suo pugno: Vittorio Emanuele, Duca di Genova, Cadorna, Giacomo Durando, Giovanni Durando, Chrzanowsky, generale Cassato, marchese La Marmora, generale Bes, Alessandro La Marmora. E così deve aver risposto, se in una successiva il Cadorna insinua che gli pace fossero presenti anche Robilant e Scoti. Quest'ultimo è da escludersi, ma il Robilant, come aiutante di campo, vi doveva essere di sicuro.
Come ai vede l'incertezza è grande, quando ai ponderi che il Durando sbaglia persino il giorno della battaglia di Novara e dell'abdicazione, ponendo i due fatti al 22 marzo.2)
Carlo Cadorna, mettendo insieme! suoi ricordi e gli elementi fornitigli dal Durando può così rispondere al sindaco Negroni con l'elenco dei partecipanti e con la descrizione somatica di essi a rapidi tocchi; anzi per facilitare l'artista vi unisce anche uno schizzo a penna della posizione occupata da ognuno nella saletta.
Vi manca Carlo La Marmora, aiutante di campo del re, che il (librario nella lettera riportata dice trattenuto dal re dopo aver annunciato gli altri.3)
Erano quindi undici i presenti e cioè: i due principi, il generale Chrzanowsky ed il suo capo di stato maggiore Alessandro La Marmora, il sottocapo di stato maggiore generale Cossato. I comandanti di divisione Giovanni Durando, Bes, il ministro Carlo Cadorna, e i tre aiutanti di campo Carlo La Marmora, Robilant, e Giacomo Durando.
Nel monumento poi, per ragioni di prospettiva, i personaggi sono alquanto spostati, ma quello che si voleva affermare era il numero e il nome degli intervenuti.
Giacomo Durando in questa contingenza occupami posto di primo piano, e per quanto le carte riesumate siano molto laconiche, tuttavia sono sufficienti a dimostrare come egli sia stato, e durante la breve campagna e al momento della suprema decisióne, un consigliere fido, ascoltato e devoto del re Carlo Alberto.
L'antico cospiratore, costretto da prima all'esilio e successivamente confinato, a cui era stata inibita la pubblicazione persino del volume sulla Nazionalità, è ora l'aiutante più volonteroso di quel re, che ancora pochissimi anni prima l'aveva colpito.
È l'alterna vicenda delle umane cose !
ALESSANDRO ASPESI
1) Lettera del 7 gennaio 1879.
2) Lettera del 13 gennaio 1879.
3) A. VIGLIO (morto Provveditore agli Studi di Novara e cultore di storia locale) in Memorie novaresi d'ogni secolo, eit, pp. 283 e segg., cade in altro errore e questo quasi Imperdonabile, perchè si ostina a voler correggere il Cadorna, il quale nelle carte inedite conservate nel Museo Civico di Novara, accenna sempre giustamente a Carlo La Marmora, che il Viglio vuole sostituito e sostituisce con Alfonso La Marmora. Il Viglio dimentica ohe Alfonso La Marmora era al comando della division e mandata da prima a Sarzana e rimasta inoperosa a Parma il 23 marzo, dove sì trovava ancora; quindi il suo comandante non poteva trovarsi quella sera al Palazzo Bellini di Novara.
Del resto moltissimi storici confondono i due fratelli Dorando e attribuiscono le imprese o i fatti dell'uno all'altro e viceversa. Così, tanto por citare un esempio, l'Enciclopedia Treccani, fa combattere Giacomo Durando a Novara e a Cnstoza, mentre era il fratello Giovanni