Rassegna storica del Risorgimento
DURANDO ; NOTE ; 1848
anno
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1950
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pagina
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34
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*34 Alessandro Aspesi
APPENDICE
Torino* 25 Settembre 1848.
Carissimo Fratello,
Ho ricevuto la tua lettera ad Albino. Hai ragione di lamentarti del mio silenzio, ma
'per scrìverti aspettava avere qualche cosa a dirti. Ho veduto Dabormìda che mi fece delle avauces: ieri ebbi una lunga sezione col re, che ho trovato molto ben prevenuto e die mi ripetè più volte ce conto dunque su di lei . Mi chiese di te, della tua posizione e delle tue speranze di riuscire a calmare gli spiriti. Io temo che mediti di ritirarsi', alcune sue parole me ne assicurano, se non si fa più guerra. Del resto in questo momento come fare questa
'guerra? Ho trovatogli animi divisi in pia partiti: non contando la pan dilla Cnofo(?), Rac-chia(?) e Ramorino, i democratici costituzionali vogliono la guerra ad ogni costo, qaantun-
' que dovesse avvenirne l'occupazione di una parte del nostro paese: i conservatori si contentano dei Ducati, ed i codini subiscono tutto purché non s'abbia Milano ed abdichi il re. Questa seconda parte mi dà sospetto assai, perchè vorrebbero quest'abdicazione se non avessero speranza col successore? Senza saperlo mi hanno portato su tre candidature: Manforte,
' Ziano e Vérres, ma probabilmente è troppo tardi. Il mio opuscoletto è stato aggradito
Il tuo aff.mo ( 109/57) Giovanni.
Torino, 6 Ottobre 1848. Carissimo Fratello,
;h Ieri mattina fui da Pinelli che mi ricevette molto bene, e mi disse che nel giorno ante cedente si era parlato nel Consiglio di conferenza di me, e che nella giornata ei rinnovo' r rebbe la cosa.
Ieri sera venni a casa (doveva partire stamane con Giuseppe) e trovai la mia nomina di aiutante di campo del re, e luogotenente Genie, con preghiera di sospendere la mia par' tenza perchè nàia rivista di domenica alla G. N. il re desiderava che lo accompagnassi. tMeno spinoso e meno invidiato mi sarebbe stato il comando di una Div.ne, ma la rosa ha da avere le sue spine, procurerò pungermi il meno che sia possibile. Pinelli mi ha detto che la tua missione va a finire e me ne consolo. Vuoi che procuri una casa per noi due? Scrivilo illieo. La legge sulla police generalmente piacque; vedremo che ne diranno Brof-ferìo e la Concordia.
Non mi scrivi nulla della tua sordità; sei guarito?
Saluta Ozio e sta sano. Tuo aff.mo Filo
(110/11) Giovanni
Torino, 6 Ottobre 1848. Ill.mo Sig. Generale,
Le scrivo in fretta due righe per dirle che scrissi direttamente all'Intendente della Spezia circa ai fatti della Lunigiana dicendole essenzialmente di attenersi alle istruzioni savissime che avrà da lei ricevute, secondo quanto Ella mi scrisse, e die il Governo inol-trova uffizii energici presso il Gabinetto Toscano onde fosse rispettato intanto lo statu quo introdotto dalle notazioni di unione.