Rassegna storica del Risorgimento
MAZZINI GIUSEPPE ; GIORNALISMO
anno
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1950
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pagina
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46
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DATI SULLA TIRATURA E LA DIFFUSIONE DEI GIORNALI MAZZINIANI
Se si dovesse giudicare da quello che si è eoliti considerare essere slato il seguito del movimento mazziniano nel Risorgimento e, soprattutto, i risultati da esso conseguili, si potrebbe esser tratti a ritenere che la stampa, che di detto mo.vi mento era l'asseririce battagliera, avesse una diffusione notevolissima. Certo, i periodici mazziniani agivano su gruppi assai numerosi di patrioti: essi circolavano con intensità, passando ricercati di mano in mano a portare ovunque la loro parola di incitamento e di fede, ma spesso questa funzione propagandistica era adempiuta da poche copia di quegli iialianissirui fogli, che un'accorta organizzazione sapeva utilmente sfruttare perchè agissero su una massa di lettori la più estesa possibile È cosi che alla diffusione di questi giornali, e ancor più all'influenza all'atto pratico da essi esercitata sul pubblico, non corrispondeva minimamente una tiratura degna ai nostri occhi di moderni non diciamo di un qualche rilievo, ma neppure della più distratta attenzione. A precisare qualche dato al proposito c'è da suscitare, indubbiamente, un senso addirittura di sbalordimento.
Si considerino così tanto per compiere una cronologicamente ordinata scorsa tra i fogli di questo giornalismo d'eccezione i primissimi periodici che mazziniani si possono definire anche solo per la semplice collaborazione, più che per un'opera redazionale vera e propria, ad essi data dall'Apostolo dell'unità italiana e dai suoi amici, vale a dire L'Indicatore genovese e L'Indicatore livornese.
Si lasci pure da parte per l'indagine che qui si vuole abbozzare il primo ; un settimanale che dal Ponthenier, che ne era l'editore proprietario, aveva avuto originariamente impresso il carattere di foglio commerciale, di avvisi, d'industria e di varietà, e che, conscguentemente, poteva avere una massa di lettori e, quindi, una tiratura determinata da clementi che esulano dal campo di quanto qui si vuole prendere in esame. Ma se si considera invece il giornale che essendo dell'Indicatore genovese la continuazione ideale1) è anche del gruppo mazziniano emanazione più diretta, e precisamente L'Indicatore livornese, si comincia a trovarci di fronte ad una situazione, che, più o meno, sarà sempre, anche in avvenire, la penosa prerogativa del giornalismo legato all'opera propagandistica del grande agitatore genovese: mancanza di denaro a seguito della scarsità degli abbonati.2)
È questo degli abbonati un elemento da porre nel dovuto rilievo quando si abbia da prendere in considerazione la tiratura dei giornali nel periodo del Risorgimento giacche questa si misura sul metro di quello. E si comprende facilmente il perchè: l'organizzazione della distribuzione dei quotidiani ed altri periodici non era allora fondata su basi che possano avere anche il più lontano termine di paragone con quella odièrna: il sistema, che ben può definirsi capillare, oggi ovunque stabilito, nonché possibile, non era in quell'epoca neppure concepibile per il
*) Aita*uno CODIGNOLA, La giovinezza di G. Mazzini, Firenze, Vallecchi, 1926, p. 132.
** LEONA RAVENNA, // giornalismo mazziniano, Firenze, F, Le Mounier, 1939, p. 21.