Rassegna storica del Risorgimento
MAZZINI GIUSEPPE ; GIORNALISMO
anno
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1950
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pagina
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48
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48 Leonida Balestreri
appositamente si dice appositamente stabilita,4) ad un mese dall'uscita del suo primo numero non contava .che settecento abbonati, e Mazzini puntava, come ad una meta particolarmente desiderabile per raggiungere più. concreti risultati, sul semplice raddoppiamento di questa modesta cifra.2) La cosa è tanto significa* tiya che dispensa da ogni commento.
Attraverso quanto ainora accennato è facile arguire poi la tiratura che potevano presumibilmente raggiungere i periodici mazziniani di impostazione più elevata e di periodicità assai meno frequente. Ciò valga, tra gli altri, per L'Italiano, foglio letterario stampatosi a Parigi, in complessivi sei numeri, nel periodo compreso tra il maggio e l'ottobre 1836. È agevole, in base appunto a quanto già rilevato, dedurre quale modesto significato si debba all'atto pratico attribuire alle parole con le quali Mazzini parlava della diffusione di esso: Il giornale italiano è entrato dappertutto quasi, in Toscana e negli Stati del Papà: credo anche in Torino, ma per Genova vi sarà forse distinzione onorevole .3) Altre espressioni di Mazzini
sempre relativamente a L'Italiano confermano poi l'esattezza del già sotto* lineato rapporto diretto tra il numero degli abbonati e la base finanziaria su cui il giornale poteva manovrare, il che a ben considerare è lo stesso che dire tra il numero degli abbonati e le possibilità di tiratura: Intanto L'Italiano che entra in Genova pure, che comincia ad avere abbonati che potea reggersi... .*)
Quale fosse il numero degli abbonati, raggiunto il quale I/Italiano avrebbe
secondo l'espressione di Mazzini potuto reggersi, non è facile determinare. Certo è, comunque, che doveva essere cosa assai da poco, se, a titolo indicativo, si tiene presente che una delle più apprezzate rassegne apparse nella Penisola in quel periodo, Il Politecnico di Carlo Cattaneo, ebbe per il suo primo numero, pubblicato in Milano con la data del gennaio 1839, una tiratura di duemila copie complessivamente. Tale cifra, pur in sé cosi modesta, va considerata come un qualche cosa di eccezionale fatto ai fini unicamente delle iniziali necessità propagandistiche della rivista. Questa infatti, dopo dieci mesi da che aveva iniziato le pubblicazioni nell'ottobre del 1839 , non era riuscita a racimolare più che 252 associati. La situazione migliorò in seguito, senza peraltro che si raggiungesse mai un livello particolarmente elevato: nel secondo anno di vita della pubblicazione gli abbonati salirono infatti a 325 a Milano, e a 48 nelle altre città: nella terza annata giunsero, a Milano, a 355, nel 1842 a 400 e nel 1843 a circa 700. -9
Facendo riferimento a questi dati e adottandoli come termine di paragone, il primo periodico mazziniano la cui tiratura abbia avuto una certa consistenza dovrebbe essere considerato L'Apostolato popolare pubblicatosi tra il novembre 1840 e il settembre 1843 prima a Londra e poi, per gli ultimi due numeri, a Parigi , consistenza sempre relativa s'intende come si può arguire dal conto
-) L. BAVENNA, op. cit., pp. 11 e 42.
2) Epistolario, voi. IV, p. 40, lettera del 1 agosto 1835.
3) Epistolario, voi. IV, p. 426. In base alla documentazione di A. MANNO in Aneddoti documentati sulla censura in Piemonte dalla Restaurazione alla Costituzione in Bibjioteca di Storia Italiana recente, 1WO-1850, voi. I, Torino, Bocca, 1901, p. 56, la RAVENNA a p. 54, nota 5 ricorda come con circolare del 24 giugno 1836 fosse stala proibita negli Stati Sardi l'introduzione de L'Italiano.
*) Epistolario, voi. V, p. 183.
*) ANTONIO MONTI, Pensiero ed Azione, Milano, Corbaccìo, 1926, pp. 30 e 39.