Rassegna storica del Risorgimento

MAZZINI GIUSEPPE ; GIORNALISMO
anno <1950>   pagina <50>
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Leonida Iialcstreri
osservazione si ha poi da ripetere per l'altra L'Italia del popolo, pure essa in veste di quotidiano, uscita in Roma tra l'aprile del 1849 e i primissimi giorni del giugno dello stesso anno.
Ben diversi e più importanti sono invece gli elementi di giudizio che si possono trarre cercando di penetrare taluni particolari aspetti delle vicende di quello che fu, in ordine cronologico, il terzo periodico mazziniano dal titolo ancora L'Italia del popolo.
È questa una rassegna prima quindicinale e in seguilo, dopo una breve interruzione, mensile che vide la luce a Losanna tra il settembre 1849 e il febbraio 1851. La continuità se non proprio la regolarità con cui si riusci a far apparire questa rivista, procurò ad essa un successo di diffusione che a Mazzini stesso parve assai promettente. Significative davvero sono al proposito le parole che in data 30 novembre 1849 egli indirizzava al Grilenzoni: L'Italia del popolo va bène: le domande crescono da tutte le parti e se riesciamo come a poco a poco si riesce a introdurla, vedrai che siam costretti a tirare 4000 esem­plari . l)
Tale numero di copie che Mazzini, a così breve distanza dall'uscita del primo fascicolo della rivista, presumeva di essere costretto a pubblicare, rappresentava davvero un successo. A prescindere infatti anche dai divieti di circolazione nei loro territori decretati dal governo francese, oltre che naturalmente dalle autorità dei vari Stati italiani, divieti dai quali forzatamente doveva essere assai assotti­gliata la massa dei possibili lettori, era il carattere che ben si può definire aristo­cratico della rivista che automaticamente ne limitava il campo di diffusione.
Concepita eon criteri consimili a quelli cui si ispirava la Revue des deux mond.es, L'Italia del popolo non poteva indirizzarsi die ad un pubblico selezionato, assuefatto ai gravi problemi della politica non meno che alle questioni dell'alta cultura. Mazzini stesso, inizialmente, tenendo presenti tali elementi, si era accon­tentato di indicare come meta da raggiungere quella tra le 2500 e le 3000 copie: così egli contava di rifar le spese un mille franchi per numero tra stampa, collaborazione pagata, ecc.') e cavare un piccolo guadagno che ci dia modo di pubblicare e dare gratuitamente scritti d'insegnamento popolare ,3) Questo obbiettivo minimo doveva poi ed in breve tempo, come si è visto essere superato. La rivista, nonostante i molteplici gravi intralci, riusciva a giungere ovunque: a Genova 200 copie,4) altrettante a Milano donde venivano diramate, altre ancora in Piemonte,5) dove a Torino dato l'interesse con cui essa era seguita non tutti riuscivano a procurarsi il desiderato esemplare. 6) E anche di questo Mazzini avrebbe ben potuto compiacersi come di un risultalo soprattutto della sua fede e del suo trascinante entusiasmo.
Ma ancora di più la volontà animatrice di Mazzini si appalesò nel promuovere e nel sostenere, con tutti i mezzi di cui poteva disporre e persino con le più gcne-
1) Epistolario, voi, XXII, p. 34.
2) Epistolario, voL XXI, p. 302, lettera ad Emilia Hawkes Ashurst in data 24 set­tembre 1849.
3) Epistolario, voi. XXII, p. 15, lettera del 10 novembre 1849. *) Epistolario, voi. XXII, p. 34
5) Epistolario, voi. XXH, p. 109.
fi) Epistolario, voi. XXII, p. 114, lettera a G. Grilenzoni in data 25 gennaio 1850.