Rassegna storica del Risorgimento
MAZZINI GIUSEPPE ; GIORNALISMO
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Leonida Balestreri
seguaci di detto movimento , e questo bisogna aggiungere , dopo la proclamazione del Regno e più ancora per l'avvenuto raggiungimento di molte delle mete nazionali additate da Mazzini nel periodo eroico della lotta, doveva ormai fatalmente avere meno consistenza, meno forza, meno slancio. È cosi che la cifra indicata dal Quadrio in oltre tremila copie se non proprio il massimo della tiratura raggiunta da L'Unità italiana va considerata almeno come una media.
Ne di situazioni migliori per quanto si attiene alla diffusione si può parlare per gli altri quotidiani mazziniani, il napoletano II Popolo d'Italia e il genovese II Dovere, che pure durarono vari anni dimostrando di avere una certa vitalità. *) Anzi come è noto proprio con la fusione con // Dovere e con il trapasso all'azienda editoriale di questo di ogni attività de L'Unità italiana si diede vita in Genova il 1 novembre 1871 ad un nuovo quotidiano, L'Unità italiana e Dovere, il solo che al partito d'azione rimanesse nell'Italia settentrionale e l'ultimo la cui opera si possa dire si ricolleghi ancora direttamente all'insegnamento di Mazzini. Morto questi, anche la stampa che da lui era ispirata doveva fatalmente perdere terreno. Non erano infatti trascorsi più di due anni e mezzo dalla sua scomparsa che L'Unità italiana e Dovere cessava le pubblicazioni. A sentire il Quadrio la morte del giornale avveniva per l'indifferenza degli azionisti e si noli bene del pubblico, il solo che, anche con gravi sacrifici personali, tentasse di contrastare questa deprecata possibilità essendo stato Felice Dagnino. *ì
Le possibilità e il seguito della stampa mazziniana non si può dunque dire abbiano mai raggiunto livelli molto elevati.
Anche procedendo ad una valutazione in senso relativo facendo cioè i debiti rapporti con quella che era la massa totale dei lettori dei fogli politici che si poteva allora trovare tra gli italiani , e tenendo inoltre presente la molteplicità degli ostacoli che si frapponevano ad una maggiore affermazione dei periodici ispirati al verbo rivoluzionario del grande agitatore genovese,3) bisogna concludere che il giornalismo mazziniano ebbe sempre basi molto modeste. Non importa. La valutazione di esso non va fatta con riferimento a questi elementi materiali. Contano i risultati che sulla via da esso tracciata e costantemente additata, il Paese seppe raggiungere. E sono risultati grandi come grande era la fede in nome della quale attraverso i suoi liberi fogli Mazzini chiamava a raccolta tutti i credenti nel riscatto della patria italiana.
LEONIDA BALESTRERI
1) /{ Popolo d'Italia si pubblicò dal 18 ottobre 1860 al 5 luglio 1873, diretto prima da Filippo De Boni e da Aurelio Saffi, e in seguito da G. Asproni e C. Milcti. // Dovere, già settimanale, iniziò le pubblicazioni come quotidiano il 1 giugno 1867, continuandole fino al 31 ottobre 1871, epoca in cui esso si fuse con L'Unità italiana di Milano. Un altro quotidiano di ispirazione mazziniana fu L'Unità italiana, pubblicato a Firenze sotto la direzione di Piero Cironi, ma esso ebbe breve vita non più che otto mesi -, dall'aprile 1860 al gennaio 1861,
2) Catalogo Museo Risorgimento Genova, parte II, p. 234, lettera di Maurizio Quadrio a Felice Dagnino in data 5 maggio 1874.
3) A proposito delle difficoltà che incontrava al suo diffondersi la stampa mazziniana è significativa un'osservazione di Maurizio Quadrio* discorrendo de Vtlnità italiana egli si dichi ara persuaso che il giornale non troverà abbonati perchè dice inesorabilmente il fatto suo ad ognuno (Catalogo Museo Risorgimento Genova, parte II, p. 219, lettera di Maurizio Quadrio a Felice Dagnino in data 7 ottobre 1870).