Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ; GENOVA
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1950
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Carlo Baiidi di Vestne
l*y ai cherché des passiona, je n'ai trouvé que des intéréts.
Quant aux instincts, ils ne peuvent qu'étre républicains.
Il rilievo è eccessivo si pensi a Nino Bixio, a Goffredo Mameli ma per molti il tratteggio è esatto, ed il Piemonte se ne varrà.
Ilarione Petittì, che voleva unificare la Liguria col Piemonte, basandosi su presupposti economici, deve quindi essere considerato un precursore e un preparatore dell'opera di Cavour, di quel Cavour che considerava il Risorgimento come lotta contro la tradizione letteraria e accademica, e l'economia scienza dell'amor di Patria .
Ma non tutti i dirigenti piemontesi hanno larga visuale: il maggior responsabile della politica sarda verso Genova nel periodo dal luglio 184-8 all'aprile 1849 è il nolo Pier Dionigi Pinelli. -*)
Questi appare il vero tipo del burocrate, più avvocato che uomo di Stato, non cattivo d'animo ma caparbio, ristretto nelle sue idee come nella vista, fiducioso più nelle misure di polizia e nei provvedimenti amministrativi che nella forza del pensiero. H Da Bormida definisce bene il suo animus quando parla della sua gretta legalità.
Di fronte alle accuse del Gioberti egli è stato oggetto di appassionata difesa da studiosi come Degli Alberti, V. Cian, A. Colombo.
Ma gli argomenti addotti in suo favore non mi paiono convincenti. I principali rimbrotti dell'abate torinese vertono sul contegno del Pinelli nei suoi confronti; sulle sue proposte di alleanza con l'Austria, sul suo municipalismo.
Ora Vincenzo Ricci scriveva quanto segue nel novembre 1859 e cioè dopo la scomparsa del Pinelli e del Gioberti al Massari che lo interpellava :
II riferirle come durante quei 20 giorni (della crisi ministeriale che portò la formazione del Ministero Casati) il Gioberti fosse non solo aggirato, ma fatta* zimbello da Pinelli, esigerebbe lungo discorso ed una minuta serie di piccoli fatti. Ciò che posso assicurarle si è che se Gioberti si è mostrato acerbo contro Pinelli, non lo fu che dopo aver conosciuto quanto avesse abusato della sua indole buona, confidente e facile ad essere impressionata. *)
La famosa lettera del Pinelli al Radetzski è stata giustificata dal Colombo come un'astuzia diplomatica ; ma si noti in qual modo nella lettera da Pier Dionigi Pinelli indirizzata al Gioberti si sottolinei la finalità conservatrice del l'accordo, anticipando una delle ragioni della Triplice Alleanza, e inoltre come essa rappresenti una costante politica. Fra le carte conservate al museo del Risorgimento noi troviamo uno scritto del 1847, che rivela una strana confusione fra il concetto di nazionalità e quello d'indipendenza. II che non sarebbe grave in sé, se pensiamo che il Cattaneo allora condivideva tali tendenze; il grave è vederlo rienunciato dopo l'armistizio Salasco e dopo Novara! 3)
*) La bibliografia sui Ministri Sardi di questo periodo è contenuta nel libro di A. MOSCATI, / Miniatri del 1848, Napoli, 1948, oltre che nel SARTI e nei dizionari del CAHPI e del Rosi.
*) Cfr. Carte Ricci, in Museo del Risorgimento, Genova.
*) Cosi il COLOMBO, ne Gli albori del Regno di Vittorio Emanuele II, in Rassegna Storica del Risorgimento, novembre 1936, che riporta la lettera del Radetzski; ma cfr. Carteggio PineltleGioberti a cura V. CIAK, Roma, 1935, lettera 12 aprile 1849: un'alleanza dell'Italia con la Germania ne potrà uscire utile ai nostri commerci ed anche alla stabilità dei nostri ordini; cfr. anche Carte Pinelli, in Mus. Ria.