Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ; GENOVA
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1950
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59
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Genova dal luglio 1848 all'aprile 1849, ecc. 59
In quanto poi allo spirito municipale basterà accennare alle parzialità da Pinelli usale nei confronti di città che appoggiavano la sua politica, come Novara e Vigevano, in confronto a Morlara, fendo del Josti, ad Alessandria, del Rattazzi, e Casale, del Mellana. l)
Non vi è in lui nulla del persino eccessivo adattamento del Gioberti alle circo* stanze: fissati alcuni principi, ritesse con la pazienza del certosino la sua tela; è la sua dote nei momenti diffìcili, ma anche il suo limite.
Influiscono su di Ini probabilmente le idee dello zio Ferdinando dal Pozzo: il suo ideale è la Francia della restaurazione, basata sul censo.
Sua è la frase: la Nazione detta leggi, non cerca plausi e non riceve censure, con il che si esclude ogni influenza sul potere dell'opinione pubblica, rappresentata dai circoli e dai giornali.
La grande influenza del Pinelli risiedeva nella possibilità di distribuire impieghi quale ministro degli Interni: fece anche aumentare il numero dei posti disponibili. È certo comunque che la sua politica verso la Liguria non fu né illuminata né avveduta.
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I primi gravi contrasti con Genova furono detcrminati dal progetto di unione con la Lombardia e dalla ventilata linea del Mincio linea che avrebbe impedito a Milano di diventar capitale : si accettò la prima e si respinse la seconda ad opera genovese, malgrado la resistenza del Pinelli, che temeva veder diventare Convenzione la costituente postulata dai Lombardi. 2) In cambio si era fissato che la costituente non dovesse aver diritto di mutare la sede del Governo. Altra grave questione era stata quella delle tendenze repubblicane e autonomistiche in Milano: Genova, annotava il Console Francese, era monarchica nell'interesse del suo porto: ma se Milano diventa repubblica, Genova la seguirà e Torino rimarrà isolata; tanto più che Gioberti ha solennemente promesso la capitale a Milano.3)
Leon Favre, Console di Francia a Genova, come il fratello Giulio pia celebre, apparteneva al partito della Montagna e rappresentava effettivamente la Seconda Repubblica nelle sue correnti innovatrici come il Console di Livorno. Ma ambedue
Torino, cartella 81 Livellamento dei luoghi Pii: H Governo austriaco non avrebbe che un mezzo per dare una condizione di perpetua esistenza alla sua dominazione in Italia, cioè quello di costituire il Regno Lombardo Veneto con un'amministrazione affatto separata dall'Impero austriaco .
In altro scritto della legge elettorale propone di assumere il censo come-indizio della capacità.
II 19 agosto 1848, proprio nel momento in cui l'attitudine della Assemblea di Francoforte era più ostile all'Italia, parla alla Camera della necessità di un'alleanza con la Germania.
} Avv. COTTA RAM USINO, Ingiustizia del Ministero Pinelli, Casale, 1848. H giudizio di Dabormida è contenuto in una lettera sua ad Alfonso La Marmerà del 13 settembre 1849, in A.S.T,, Avvenimenti politici e militari 1849,.
2) Sulla crisi per l'unione della Lombardia, cfr. i docc 189 e 190 del 25 e 26 giugno 1848 di L. Pareto a G. Pareto, in Rapporti editi dall'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, Roma, 1938.
3) Lettera di Leon Favre da Torino, 24 giugno 1848, in A.M.A.E., Cornuta Sarda igne 5-6.