Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ; GENOVA
anno <1950>   pagina <60>
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Cario Bandi di Vesme
dipendevano da ambasciatori ancora legali al periodo antecedente: 1) donde un contegno molto incerto, oscillante fra le convinzioni dell'uomo e i vincoli della carriera e delle istruzioni; in genere, prevalgono queste ultime.
Nel luglio man mano che le vicende della guerra volgono al peggio, l'atmosfera fra Genova e Torino si appesantisce ; i giornali più letti a Genova sono il Corriere Mercantile, moderato, La Concordia di Torino e il Pensiero Italiano, che però non si trova nei caffè: il Risorgimento, giornale di nobili, è quasi sconosciuto. L'inten* dente Seghi vedrà nel prevalere dei giornali di estrema la causa prima del moto dell'aprile; ma questa prevalenza rispecchiava una situazione di fatto.
Gravi minacele sono già proferite il 18 luglio dal Pensiero Italiano: in polemica col Corriere Mercantile sostiene che non la nazione, ma i governi hanno mancato al loro dovere, e con essi gli ufficiali, tutti nobili.
Si profila il contrasto fra guerra regia e guerra di popolo, che costituirà una delle maggiori ragioni di conflitto; ne determina il fondamento una profonda di­vergenza psicologica e di tradizioni: Genova non aveva mai avuto un esercito regolare, e le sue vittorie del 1746 erano dovute a milizie improvvisate.
Inasprisce gli animi la questione finanziaria. Nucleo della guerra erano stati 70 milioni accantonati dal Gallina durante il periodo Carlalbertino: ma l'ultimo prestito volontario era andato deserto, gli abbienti lasciavano Genova sia per non essere gravati sia per le voci di misure fiscali draconiane; il ricorso all'argenteria privata e delle chiese non costituiva, come rilevava il Favre, se non una magra risorsa. *)
Il Clero quasi tutto o ignorante o retrogrado e gesuitante fa molto male nelle diverse classi sociali, segnala l'Intendente; la classe dei facchini è malcon­tenta per mancanza di lavoro nel porto.s)
In questo ambiente già turbato giunge improvvisa la notizia dell'armistìzio Salasco. L'esplosione di malumore che ai manifesta in Genova è la premessa in diapason minore di quella che si avrà all'indomani di Novara.
Non che si riscontrino aperti tumulti, ma vi è un profondo compresso mal­contento: la Guardia Nazionale, segnala l'Intendente, è malsicura, perchè diffida delle intenzioni del governo: il suo comandante Balbi Pioverà lo conferma.4)
Serpeggiano già le stesse voci che saranno ripetute con maggior vigore nel marzo del 1849, voci di occupazione austriaca, abolizione dello Statuto, tradimento dei ceti dirigenti; si ritiene il re prigioniero dei retrivi.
1J Tocqueville lo sottolinea nei suoi Souvenirs, Sul Console francese a Livorno cfr. E. MICHEL, La difesa di Livorno contro gli Austriaci nei rapporti del Console di Francia, in Bollettino storico livornese, n. 2, aprile-giugno 1937.
*) Sulle finanze sarde nel Risorgimento, cfr. R. BACHI, L'economia e la finanza delle prime guerre per Vindipendenza d'Italia, Roma, 1930, molto succinto. Gaetano De Negri scrive a Vincenzo Ricci il 1 agosto 1848: I ricchi se ne vanno per non esaere gravati , Carte Ricci in Museo del Risorgimento, Genova.
3) Cfr. Lettera Intend. Gen. 30 luglio 1848 in Archivio Stato Torino Gabinetto Polizia n. 1.
*) Cfr. Lettera Intend. Gen. 28 luglio 1848, loco cit.
Sulle voci cfr. lettere del Presidente della Corte d'Appello 8 agosto 1848 e dell'Intendenza Generale del 9 e 14 agosto in Gabinetto di Polizia, Genova 1. Fioca la difesa: una confutazione delle calunnie apposte al re Carlo Alberto, Torino 1848, ammetteva a proposito del pacco d'artiglieria inviato a Mortara, che il vecchiume gallonato aveva ingannato il re.