Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ; GENOVA
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1950
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Genova dal luglio 1848 aWaprile 1849, ecc. 63
ma attribuendo il malumore di Genova al dolore e all'ira e alla crescente disoccupazione a cui l'annui distruzione civica non è in grado di far fronte.1)
Il precedente governo Casati aveva convalidato la nomina del Comitato di pubblica sicurezza e difesa, la cui azione si era esplicata in un controllo dei forti e in ima circolare minacciosa ai parroci ; e aveva nominato Ettore De Sonnaz governa* tore con pieni poteri. Ettore De Sonnaz era indubbiamente la persona più indicata. Già Governatore di Genova aveva permesso le dimostrazioni in onore di Pio IX; personalmente ricordava le antiche rappresentazioni di Boiardo: era stato espulso dal corpo delle Guardie Reali per aver sposato una borghese: era benvoluto a Genova. Ma nella seconda metà di agosto si era formato in quella città un centro repubblicano con a capo il pubblicista De Boni, Carlo Alberto se ne era preoccupalo: in data 21 agosto scriveva al ministro dello Guerra: Si le Gouvernement ne déploie pas de la fermeté et de la vigueur à Gènes, rette ville finirà par se déclarer en répubtique, malgré l'opinion du commerce et de la grande majorité des habitants. *)
I conservatori genovesi preoccupati richiedono un atto di forza. Sia per accontentarli, sia perchè Genova veniva considerata un ostacolo alla eventuale pace, Rinviano considerevoli rinforzi, e Pinelli senza accordi preventivi con De Sonnaz fa espellere nottetempo De Doni dalla città: e questo mentre il Governatore cercava con le buone di ottenere la partenza dell'emigrato.
Immediatamente si forma a Genova la coalizione del Municipio con i due circoli politici e con la Guardia Nazionale: Il suo comandante Balbi Pioverà che tenta opporsi alla manifestazione in armi è costretto a dimettersi : il vero arbitro della situazione diventa il Pareto: il primo settembre vengono incendiati gli uffici di polizia. s)
II Pareto, nominato nuovo Comandante della Guardia Nazionale, è sinceramente democratico, ma municipolista e clericale all'antica, più adatto a seguire gli eventi che a precorrerli. Il suo aspetto, la sua aria un po' chiusa e limitato rispecchiano bene il suo carattere di mediocre politico.
De Sonnaz, di fronte al pericolo imminente di una grave collisione, preferisce revocare lo sfratto di De Boni, dando contemporaneamente le sne dimissioni, in' modo da permettere al suo successore, libero da impegni, di attuarlo: ma con atto incostituzionale, cioè senza consultare il Governo, Carlo Alberto lo revoca in seguito al banchetto tenutosi il 3 settembre coll'intento di ristabilire la concordia fra liguri e piemontesi: gli si muove accusa di non aver brindato al re, e di aver compromesso il governo giurando al canto dell'inno di Mameli Non deporrem la spada. Vien messo a riposo. Il generale parte di nascosto in modo da evitare le ovazioni dei Genovesi, da gentiluomo. L'atto di Carlo Alberto è in parte determi-
-) Carte Ricci cit., leti. 3 settembre 1848, Giuseppe Ricci a Vincenzo da Torino: Raccomanda a Pareto la prudenza; si sarebbe felici di poter rovesciare sui Geno* vesi e principalmente sopra di lui muli che cagionerebbe all'Italia una lotta intestina .
*) La lettera di Carlo Alberto al ministro della guerra è stata già pubblicata nella Gazzetta letteraria del 25 gennaio 1879, n. 4.
*) Sul Governatorato di De Sonnaz cfr. GONZAGA M. e C. A. GERKAIX SONNAZ, / Generali Ettore e Giuseppe di Gerbaix de S., Torino, 1913, cop. VH, p. 158 e egg., e l'articolo di A. Bianchi Ci ovini sull'Opinione 4-5 settembre.