Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ; GENOVA
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1950
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Genova dal luglio 1848 alVaprìle 1849, eco, 65
Far valere, egli scrìve al Durando, che 11 Ministero non ha intenzione di pace <a tutto costo, e che la Camera non è sciolta, ma prorogata; applicare lo stato d assedio se si ha l'appoggio delle classi moderate, frenare gli eccessi della stampa e dei circoli e ristabilire l'intendente generalo di polizia. La visuale del Pinelli è gretta e meschina: è errato ridurre tutta quasi l'opposizione di Genova all'esclusione di suoi rappresentanti dal ministero. I Genovesi avvertivano la politica pi nel liana come una trappola tesa alle loro aspirazioni (vedasi articolo del Pensiero Italiano del 9 settembre a firma Erede); il console francese sottolinea ben altri motivi: il prestito di 100 milioni a versamento obbligatorio che risulta greve non tanto per i grossi negozianti, quanto per i medi e i piccoli ; il prestito di 20 milioni sulla banca di Genova, con corso forzoso di biglietti di piccolo taglio garantito sui beni dell'ordine di S. Maurizio e Lazzaro. Ora les idées répulsives. patir le papier à cours force ont tei une intensità inouie. '
Gli azionisti e i rappresentanti del commercio si sono riuniti e vogliono chiudere i magazzini e il Porto franco; temono compromesso il loro credito.
La Guardia Nazionale è ormai la sola vera autorità; ed è formata da borghesi che non comprendono Io scopo del prestito e sono urtati dalla presenza di governa tori con poteri assoluti, in contrasto con lo Statuto.1)
Da una parte e dall'altra si esita; uomini come Casati e Durini danno consigli di moderazione : 2) il circolo nazionale tende bensì ad accostarsi al circolo italiano, tramite il Pareto, ma nello stesso tempo pone remora agli estremisti: l'Albertini prima, il Pellegrini dopo, sono arrestati.
Pinelli da parte sua non sa se attendere o impegnare la lotta: vorrebbe però che fossero i republicani ad iniziare: credo che uno scoppio di codesti malumori che covano sia quasi desiderabile .s)
In realtà ciò che dà fastidio è l'influenza che Genova esercita sulle decisioni governative: e allora si ricorre, come sempre in tali emergenze, alle misure di polizia, che dovrebbero frenare quella notevolissima massa di profughi particolarmente lombardi che sono affluiti a Genova. Si è irritati a Torino dai continui colpi di spillo costituiti ora da un proclama che mette in dubbio la legittimità dei poteri affidati al Durando, ora dal canto di inni di Goffredo Mameli a Teatro. Durando se la cava con continue manifestazioni di forza, grazie ai 12 mila uomini di cui dispone, ma è ritenuto eccessivamente aristocratico; non riesce a conciliarsi gli animi.
Il mese di ottobre è caratterizzato dal contrasto fru giobertiani e montanelli ani per la Costituente italiana: molti Genovesi non sono favorevoli ad una entità che sorpassi un regno dell'Italia settentrionale; dopo alcuni vivaci incidenti tra cui il più noto è quello del prete Grillo, fervente giobertiano, malmenato e difeso dai
*) Corrcsp. Favre, le. 1 ottobre 1848. La difesa del Ministero nell'affare De Boni risultava comica anche ad un moderato come Luigi Torelli. A. MONTI, La guerra Santu d'Italia, p. 147, Milano, 1934.
2J Lett. Casati e Durini a Vincenzo Ricci del 6 e 7 settembre in Carta- Ricci. Verbali di sedute del Circolo Nazionale, carte del Comitato di Difesa si trovano alla Civica Berlo di Genova, ancora chiusa: ne ho avuto notizie indirette.
3) Lett. Pinelli, 6 settembre 1848, Carte Durando cart. 109. Sul periodo cfr. C. SPELANZON, LO Confederazione italiana nel Congresso Nazionale di Torino del 1848, In Nuova Antologia, maggio 1948.