Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ; GENOVA
anno <1950>   pagina <66>
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Carlo Bandi di Vesme
soldati, i fatti della fine di ottobre determinano una reazione, un distacco fra liberali e Circolo italiano, che si appoggia ormai prevalentemente ani Lombardi emigrali. *)
I problemi in discussione sono: Costituente di Principi o di popoli? Stato dell'Italia settentrionale o programma unitario? iniziativa monarchica o repubbli* cana? e su di essi non vi è perfetto accordo neppure fra gli elementi di estrema.
Gli incidenti del 29 ottobre a palazzo Tursi in cui la Guardia Nazionale spara su emigrali che gridano: morte al Pareto!, e il tentativo di disarmo di un posto di truppa sono sconfessati dal Celesta: 0. quartiere di San Teodoro feudo del Pareto si leva in armi in sua difesa : è evidente che gli stessi repubblicani dominano a stento i bassifondi. Il momento sarebbe favorevole per i moderati; ma continua ad accomunare la questione del Ministero Pinclli ; l'aristocrazia che ha perso la sua influenza sulle masse popolari, vorrebbe, come, lo prova un manifesto di Giorgio Doria, influire sul Ministero per mezzo delle finanze: Genova è la banca dello Stato. Il Doria vuol condizionare i prestiti ad un mutamento ministeriale.
Frattanto il Pinelli era riuscito a far approvare il 24 ottobre una legge di pub* blica sicurezza che gli permetteva di controllare attraverso la registrazione e i sussidi i Lombardi e fiducioso in essa cercava di tornare alla normalità inviando un inten­dente energico, Gustavo Ponza di S. Martino, il quale vuole il rispetto della legge a qualunque costo e si accorda con il Pareto e la Guardia Nazionale.2)
È un periodo di grande incertezza: gli emigrali lombardi sono in massa favorevoli alla Costituente Montanelli, e per accontentarli il Circolo italiano invia due emissari a Firenze destinata a diventare il centro repubblicano per eccellenza: ancora una volta Favre sottolinea* non ai vuole distacco, ma trasformazione in repubblica anche del Piemonte.
L'agitazione dei partiti estremi culmina il 15 novembre nell'assassinio di Pelle­grino Rossi; il governo ne approfitta per sciogliere il Circolo italiano e vorrebbe applicare lo stato d'assedio come cordone sanitario verso la Toscana: ma trova opposizione nella Camera di commercio. 3)
*) Il cappellano militare Luigi Grillo, già autore di uno scritto sull'armistizio Salasco, aveva accusato i repubblicani di fare il gioco dell'Austria e li aveva invitati a combattere (La Polizia del Circolo Italiano di Genova ed i sedicenti repubblicani odierni, Genova 13 ottobre 1848). Ne era seguita una vivace polemica a base di opuscoli con la Difesa del Circolo Italiano e risposta al Prete Grillo, Genova 22 ottobre 1848, in ;cui- .Davide Morchio rovesciava sull'Urbino la responsabilità del Manifesto contro Carlo Alberto che aveva segnato l'inizio degli incidenti, ma ribatteva le accuse contro i moderati.
Sulla discussione al Parlamento subalpino della legge di P. S. Pinelli, cfr. BHOPFERIO, Storia del Parlamento Subalpino, Milano, 1867, II, p. 61.
Sui fatti di Genova della fine di ottobre, cfr. FEDERICO WEBER, Narrazione vera del fatto accaduto sotto il palazzo Tursi la sera del 28 ottobre 1848, Genova, 1848; il diario del Celeaia e la testimonianza del Pareto al processo (Museo del Risor­gimento Genova, cartella 30).
2ì' .Sul periodo Ponza di San Martino, cfr. ARCHIVIO PONZA DI S. MARTINO in Drenerò (Cuneo). Gabrio Casati scriveva il 19 novembre ad Alberto Ricci: il Ministero della Mediazione dunque inganna?.
3) La situazione in questo perìodo è pure lumeggiata dalla Corrispondenza De Lannay, molto ostile, pubblica tu dal DEGLI ALBERTI in / prodromi della Rivoluzione di Genova nel 180, in Nuova Antologia, gennaio-febbraio 1910.
Sul Pellegrini cfr. i Ricordi politici di G. TORELLI, pV "3, Milano 1873, e GIANUÈ, TI Circolo Italiano, Genova, 1848. Sulle idee livornesi in merito alla Costituente, cfr. M. PETROCCHI, Riflessi Europei sul '48 italiano, Roma, 1948, p. US*.