Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ; GENOVA
anno <1950>   pagina <68>
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Carlo Bandi di Vestite
il Buffa, già ministro del Commercio, il quale, anche in risposta ad alcuni scritti del repubblicani, pubblica il famoso manifesto contenente espressioni non molto riguar­dose verso l'esercito.
Esso determina una bufera senza precedenti ed è una delle cause del conflitto del marzo-aprile. Alcuni giorni prima, il 15 dicembre, il Pellegrini aveva sollevato la questione dell'impiego dell'esercito contro le manifestazioni popolari. Un depu­tato, il capitano Longoni, aveva protestato contro tale uso, dicendo che i soldati non dovevano trasformarsi in pretoriani del Governo; al che i pinelliani e i con­servatori avevano risposto atteggiandosi a difensori dell'esercito. È evidente che i retrivi miravano a valersi dell'ambiente militare: quest'ultimo era già molto irritato per le campagne giornalistiche mossegli contro. Alfonso La Marniera aveva dovuto dimettersi da ministro per un attacco della Concordia; anche i meno conservatori erano preoccupati: Giovanni Durando -scriveva al fratello il 3 'dicembre 1848: la Brigata Regina fu orribilmente travagliata a Genova, ma se i sussurroni non riuscirono a farne un istrumento di sommossa, poterono però infondervi mala­nimo verso tutti i capi e verso i servizi Minghetti nei suoi Ricordi nota che le prime a sbandarsi e a gridare al tradimento a Novara erano state le brigate già di stanza a Genova (IL, 472).
Nulla poteva quindi riuscire più gradito ai pinelliani del proclama: l'ambascia­tore di Francia segnala un grave malumore nell'esercito, che il Gioberti non può sanare rimuovendo Buffa per non alienarsi l'ala sinistra del parlamento; *) il mini­stero Gioberti infatti è costituito dai moderati Tecchio e De Sonnaz, messo li da Carlo Alberto a garanzia dei Genovesi; dagli estremisti Sineo, Buffa e Cadorna; e da Rattazzi e Ricci oscillanti tra le due tendenze. Ora scrive, Bois Le Corate, Gènes est là pour appuyer par l'action les exàltés qui sont dans le sein du Conseil. 2) II 19 dicembre Alfonso La Marinoni rivolge una violenta interpellanza in merito al proclama Buffa, asserendo che l'esercito è stato scacciato da Genova; il generale Perrone a stento impedisce un atto di protesta collettivo degli ufficiali; il Duca di Savoia manifesta pubblicamente il suo sdegno.3) Ad aggravare interviene un secondo infelice manifesto in cui si paragona l'esercito precostituzionale agli antichi gladiatori; d'altra parte il programma giobertiano soddisfaceva i moderati di sinistra, non gli estremisti, che volevano una Costituente basata sul suffragio uni­versale. H giornale La Costituente di Roma accusa i Genovesi di' essersi abbandonati alle promesse dell'abate torinese. Gioberti messo alle strette sconfessa il proclama,
1) Il 17 gennaio 1849 il Villamarina scriveva al Gioberti: So che sono partiti molti' denari ed individui diretti a Genova, probabilmente per sostenere gli esaltati per la Costituente, in La diplomazia del Regno di Sardegna durante la 1 guerra d'Indipendenza in Toscana, a cura di C. PISCHEDDA, Torino, 1949.
Cfr. pure Circolare della Segreteria di Stato per gli Interni alle Intendenze* 21 febbraio 1849 <cSi ha da sicuri ragguagli che emissari repubblicani vengono mandati da Firenze allo scopo di eccitare tumulto, non solo a Genova ma ben anco in Savoia, onde mettere il Piemonte, come dicono, fra due fuochi. Archivio di Stalo, Genova, Gubin. Prefettura, Mazzo 6*9.
I) A.M.A.E, Corrésp, Sardaigne, voi. 322, f. 569 e voi. 32 f, 90; cfr. pure DE REISST, riduzione Hai. citata, Milano s. d.
8) Sulla sessione alla Camera Subalpina del 19 dicembre 1848 cfr. Atti Parla' mento Subalpino, Sessione 1848, pp. 1220-22. Cfr. pure BBOFFEKIO, Il Parlamento Subalpino, II, p. 317.