Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ; GENOVA
anno <1950>   pagina <70>
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Carlo Baudi di Vesme
Buffa e Vincenzo Ricci sono ormai definiti codini dagli estremisti, la citi preva­lenza è data dalla risolutezza, non dal numero, e non può quindi mantenersi. l)
Il 15 febbraio Giovanni Antonio Papa segnala a Vincenzo Ricci che Genova, stomacata dalle violenze dei montanellisti, reagisce; Buffa ha ottenuto l'intento suo di distruggere il disordine colla sola opinione dei cittadini rialzata ad un giusto livello. 2)
Egli ha inoltre l'abilità di assicurasi l'appoggio della classe numerosissima dei barcaiuoli mediante soccorsi, e provvede al municipio, in preda al disordine per i contrasti politici; fcx Presidente della Camera di commercio Profumo viene fallo sindaco, in modo di avere l'appoggio della classe commerciale. Ma il ritiro di Gioberti rimette tutto in forse: i negozianti cominciano a dubitare del prestito, il monopolio dei banchieri sui buoni del tesoro suscita fermento.3) È questo il periodo in cui l'attività e l'influenza di Leon Favre si esercita con maggior vigore. A febbraio ha un lungo colloquio con Mazzini : a quanto pare avrebbe avuto per oggetto la necessità di moderare i repubblicani genovesi, facendo loro presente che la Liguria è legata al Piemonte e non alla Toscana. Mazzini avrebbe acceduto al concetto di tralasciare per allora ogni attività nello Stato Sardo, a cui avrebbe voluto anzi inviare in caso di guerra quindicimila uomini in aiuto.
Manca nell'epistolario la relazione ufficiale del colloquio: il passo fatto gli viene rimproverato: la politica del Governo francese è di sostenere Carlo Alberto ed il Governo costituzionale: egli si giustifica con l'intento di' controllare l'operato mazziniano: je crois ces mouvements tout messi contraires aux véritables intérèts de l'Italie, gue je les vois peti en harmonie avec les désirs du Gouvernement, ma, aggiunge, desidero essere leale con i repubblicani, a cui ho parlato chiaro sugli intenti francesi .
L'opera del Favre pare si esplichi anche moderando, attraverso le sue relazioni col finanziatore Cambiaso il Pensiero Italiano, che dopo il ritiro di Gioberti, voleva attaccare tutto il Ministero.*)
Ormai tutto è indirizzato ad una ripresa della guerra: i moderati come mezzo per uscire dalla complicazione della Costituente romana, il Governo per il peso eccessivo degli armamenti, Carlo Alberto per non lasciare l'iniziativa ai repub­blicani e su larvato consiglio inglese; s) solo la Savoia, che minaccia seriamente di staccarsi, è all'opposizione.
Il legarne fra questa regione e l'Italia è puramente dinastico: un trionfo repub­blicano segnerebbe il distacco, verso la Francia per ragioni ideali, o verso la
*) Il 17 marzo 1849 il Guerrazzi scriveva al Villamarina: Se si tenta di occupare la Toscana o menomarla con guerra, la Toscana potrebbe bene accettarla e farvi proclamare la repubblica a Genova in G. SFOBZÀ, Alfonso La Mormora in Valdi-magra nel marzo del 1849, in Rassegna Storica del Risorgimento, fase. H, 1918.
2) Cfr. lett. Giuseppe Papa a Vincenzo Ricci del 20 e 22 gennaio 1849 in Carte Ricci, Museo del Risorgimento Genova.
3) Giovanni Antonio Papa, scrivendo a Vincenzo Ricci 15 febbraio si di­chiara ottimista sulla situazione: non cosi il Molano, in lettera a Vincenzo Ricci del 26 febbraio 1849, in Carte Ricci, Museo del Risorgimento Genova.
*) Corréspondance Favre, loco cit. 13 febbraio 1849. Fonte sull'attività del Favre di cui è amico, è la corrispondenza di Pietro Berretta con Vincenzo Ricci. Cfr. lettere del 1 febbraio e specialmente del 12 marzo 1849 in CARTE RICCI cit.
5) Vincenzo Ricci riteneva la guerra Punica via d'uscita. Il Rcisct nota la diffi­coltà di provvedere a 100.000 uomini con un bilancio di 70 milioni: solo il materiale inghiottiva 25 milioni.