Rassegna storica del Risorgimento
1848-1849 ; GENOVA
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1950
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pagina
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71
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Genova dal luglio 1848 all'aprile 1849, ecc. 71
Svizzera per ragioni d'interesse: la visuale di Torino non può essere del tutto quella di Genova.
La Liguria è la più interessata alla ripresa delle ostilità, più di Torino che dovrebbe rinunciare ad essere capitale; la prostrazione di Trieste e Venezia durante il pruno periodo della guerra aveva recato grandi profitti: da molto tempo Genova non aveva avuto un periodo così florido : erano scomparse le dogane con la Lombardia e aveva spedito a Milano quantità enormi di caffè, zucchero e cotone; non per nulla uno dei primi atti di Radetzski era stato quello di ristabilire le dogane. 3)
Dal lato politico molti a Genova avrebbero voluto un accordo preventivo con Roma e la Toscana, ma ostava la questione religiosa, la forma di governo e la politica della Francia sempre più conservatrice. Ha forse più ancora un contrasto psicologico. La Cecilia vede le esercitazioni delle truppe di La Marmora in Valdi-magra ed esclama: ma questi sono dei teutoni, non degli italiani!. A sua volta Alfonso La Marmora, Dal) ormi da ed altri ritengono i volontari e i loro comandanti formazioni poco solide. La Marmora vorrebbe al più servirsi dei reggimenti svizzeri, ma trova ostacoli a Roma e a Firenze: dal che deduce che l'idea di partito è più forte dell'interesse nazionale negli estremisti. 2)
Eppure dal punto di vista militare una potente diversione dalla Toscana sarebbe stata preziosa: La Marmora stesso molto più tardi Io ammette ; ma per allora cerca un accordo col De Laugier, non col Guerrazzi: l'Italia non era ancora matura.
A Genova erano rimasti circa 5000 uomini di guarnigione, di cui solo 3700 utilizzabili; Buffa se ne era andato alla vigilia dello scoppio della guerra ed era stato sostituito dall'intendente Farcito. Il primo periodo genovese del Buffa è importante perchè determina in lui una evoluzione che lo porterà, prima a formare un terzo partito fra i moderati e la sinistra, e in un secondo momento, a farsi promotore del famoso connubio cavouriano: il primo sintomo è dato dal suo progetto respinto di chiusura dei circoli politici; il secondo dalla sua opposizione il 23 marzo alle proposte del Yosti di tenere riunita la camera in permanenza e di appellarsi al popolo. 3)
L'amministrazione statale a Genova è inefficiente: i burocrati non ancora avvezzi alla libertà non osano muoversi temendo di violare lo Statuto.4) Capo della Guardia Nazionale, la vera arbitra della situazione, è il reduce dei moti del 21, Giuseppe Avezzana. Un gruppo di lettere recentemente pubblicate ci permetterà di precisare le sue idee e i suoi atteggiamenti fino alla fine di marzo.
1) Cfr. oltre il Favre cit. le lettere 20 e 22 gennaio 1849 di Giuseppe Papa a Vincenzo Ricci, in CARTEGGIO RICCI. Da molto tempo non ebbero un'epoca così florida che portò loro grandi profitti .
2) A. proposito dei reggimenti svizzeri delle Legazioni, Alfonso La Marmora scriveva nel marzo : Chi mi ha più degli altri contrariato in questo mio tentativo, fu il partito avanzato, il quale mentre spingeva il Governo a rompere le ostilità, si adoperava a tutta possa perchè non vincesse >. G. SFORZA, Alfonso La Marmora in Valdimagra, cit, -.Jh ' "
3} Cfr. sul Buffa l'art, a firma GKOFFROY, Le Partement Piémontaxs, in Revùe dea deux Mondes, 1 dèe, 1849.
*) Cfr. la Relazione 15 aprile 1849 dell'Intendenza generale in Archivio Stato Torino, Materie polii., art. 15 cit. Essa sottolinea pure la mancanza di unità nelle direttive delle varie autorità. La relazione della Commissione per accertamento danni, 14 giugno 1849 riteneva causa della Rivoluzione la mancanza di civile coraggio dèi funzionari in Genova. L'intendente De Martino il 3 settembre notava: < Non si comprende qui che Governo e Nazione sono tutt'uno .