Rassegna storica del Risorgimento

1848-1849 ; GENOVA
anno <1950>   pagina <74>
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Carlo Baudi di Vcsme
testimonin Favrc, est aitssi impopulnire. qua san frùre le Due de Génes est au con-traire aimé des populations. Il Console francese assicura che la prima idea della maggioranza della Guardia Nazionale, dall'amministrazione municipale e degli estremisti è di proclamare la repubblica. Ma la notizia del comportamento della Camera dei deputati dà un altro indirizzo: la prima idea repubblicana viene subor­dinata a quella d'un supremo sforzo per l'indipendenza. I cittadini, soggiunge Favrc, in realtà sono gelosi del Governo perchè agisce fuori del loro controllo: se viene a Genova, nulla sarà: l'armistizio sembra loro una viltà in favore di Torino. *' L'inizio vero e proprio della ribellione è dato dalla notizia della costituzione del ministero De Launay il giorno 29 marzo. Era questi un Savoiardo, già ufficiale nel* l'esercito austriaco in cui aveva molte amicizie: indicato da Carlo Alberto a Vittorio Emanuele II come la persona più atta ad assumere H ministero, era molto mal visto dai Genovesi per il suo contegno durante il breve periodo dell'intendenza Ponza di S. Martino. Ufficiale scrupoloso e severo, ma privo di tatto si presenta alla Camera in alta uniforme con decorazioni, provocando l'uscita sdegnata di Pareto e senza doti politiche. Ilarione Pctitti riterrà la sua nomina almeno inopportuna.2)
La rivolta s'inizia negli atti, non nelle parole, e sembra all'inizio diretta solo contro l'armistizio, nota ancora il Favre. Tale impostazione del moto ci è confermata dalle varie testimonianze del De Asarta, comandante del presidio e del col. Mczzeoa rapo di S. M.: essi escludono che vi fosse fino ai primi di aprile nel popolo la sia pure lontana intenzione di staccarsi dal Piemonte. Conferma questa versione esplici­tamente a proposito di una polemica giornalistica l'intendente generale Rochis, il quale scrive non inveridico il desiderio di rimanere con il Piemonte x> affermato dai giornali dell'estrema. L'amministrazione aveva tutto l'interesse di rappresentare sotto le tinte più fosche l'episodio: quindi credo che ormai l'interpretazione del* l'Oriani possa riconoscersi inesatta.3) Ma con cautela e con limitazioni. Cclesia riconosce che i repubblicani fecero leva sui sentimenti municipali del basso popolo ; spirito municipale presiedeva al desiderio di trasferire il Parlamento a Genova; si aveva una grande idea del compito della città, i cui moti dovevano estendersi a tutta Italia, e che doveva, nella mente del Pareto rinnovare le gesta del 1746; molti giovani volevano difendere l'onore genovese, che ritenevano compromesso; il Municipio, un momento sopraffatto, agì sovente con potestà sovrana, assumendo la veste di corpo politico, come sottolinea il De Asarta, che protesta insieme all'inten­dente per il proclama del sindaco Profumo del 29 marzo di convocazione della Guardia Nazionale. *)
-) Corréspondance Favre, loco db, 28 e 31 marzo 1849.
Sui rapporti Pisacane-Bixio, cfr. Epistolario di C. Pisacane, Napoli 1937, p. 70.
2) Lettera Pctitti all'Erede in data 27 aprile, in CODIGNOLA, op. cit., p. 656.
*) Minuta di lettera dell'Intendente Rochis in data 28 aprile 1849 in Archivio Stato di Genova, Gabinetto Prefettura, mazzo 72.
L'Oriani in Lotta polìtica in Italia cosi si esprime: Genova insorta non è più che una tragedia medioevale nel gran dramma moderno, una demenza repubblicana di altri secoli . Sulle interpretazioni del Manfroni e di altri, cfr. E. GUGLIELMINO. op. cit., introduzione.
*) ARCHIVIO STATO TORINO, Gabinetto Ministero Interni, n. 2, 1849: a) De Asarta al Ministero Interni, 28, 29, 30, 31 marzo e 1 aprile, alle IO y2 mattino; 6) Relazione De Asarta, 7 aprile (essa fa presente che il 28 e il 29 fanteria sono assai titubanti); e) Relazione De Asarta, 14 aprile 1849; d) Relazione Farcito, 15 aprile 1849.