Rassegna storica del Risorgimento

SAPRI (SPEDIZIONE) ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1917>   pagina <766>
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M. MazzioUi
Mauro, Guglielmo Gallo, Federico D'Ambrosio, Antonio Tripodi, Frati-Cesco Spedalieri, Antonio Riola, F. A. Mazziottt e la baronessa Pepe {una gentildonna scozzese, vedova di Guglielmo Pepe) la quale versò lire eìnquéeenfe
Durante ancora il corso della sottoscrizione, poiché gli avveni­menti incalzavano ed il Mazzini, recalosi segretamente da Londra a Genova sollecitava un'impresa nel Mezzogiorno anche per scongiu­rare la cospirazione murattiana, si riunì il Comitato, per il conteggio della somma fino allora raccolta, il 22 maggio. 1857!. In un breve verbale di quell'adunanza, dopo il conteggio della somma ottenuta di lire 1,958, è scrìtto: E siccome per mandarsi ad effetto una ope­razione, sulla quale si è da noi sottoscritti di accordo, si è stabilito di dedicare a siffatto oggetto li suddetti franchi 1,200 (dedotte dalla somma raccolta varie spese) così, questa stessa somma, oggi stesso in presenza di noi sottoscritti è con V intervento del comune amico e proscritto politico signor Rosalino Pilo Capace, tali franchi 1,200 sono stati da me De lieto passati al signor Carlo Pisacane, special­mente incaricato dell'esecuzione materiale dell'operazione progettata >> Al verbale, che porta le firme dei tre componenti il Comitato e del Pilo, è aggiunta questa postilla. * La destinazione della somma è per cosa riguardante Napoli sicché noi sottoscritti formanti la Com­missione anzidetta, ci uniformiamo interamente ai termini del mandato conferitoci. Per ciò che riguarda i franchi 250 sottoscritti, contribuiti e poi ritirati dai signori Federico Salomone e Montemayor, è a spie­garsi che per tanto detti franchi 250 furono ritirati perchè servirono ad incidere il ritratto di Agesilao Milano e furono per ciò spesi in quella via.
In onore di Agesilao Milano, giustiziato in Napoli il 13 dicembre 1856 per l'attentato commesso contro re Ferdinando il giorno 8 pre­cedente, fu coniata per opera degli emigrati politici meridionali una medaglia, su cui fu incisa da un lato la testa del Milano con il laccio al collo, e da l'altro l'immagine del Bentivegna nell'alto di scoprire arditamente il petto ai colpi di fucile degli esecutori della sua con­danna di morte.
Non occorre dire che il Pisacane e gli altri esuli napoletani face­vano sovratutto assegnamento per la nobile impresa delle somme promesse e versate poi dal Mazzini.
Beco ora le lettere cui ho accennato, tutte dirette al De Lieto.
M. MAZZIOTTL