Rassegna storica del Risorgimento

CIPRIANI LEONETTO
anno <1917>   pagina <787>
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La prigionia di Leonetto Gipriani a Mantova nel 1848 787
raiutante s'incamminasse avanti collo StoeJrtTausen, si voltò e le mandò un bacio colla mano - e sentì chiudere forte la porta.
Salirono in carrozza e traversarono tutta la città, tuo padre zitto, e il tedesco zitto e immobile. Arrivarono in un gran cortile. Oli sor­presa 1 la carrozza era circondata dai prigionieri di Montanara, che lo credevano morto fucilato, e che vedendolo salvo fra di loro lo vo­levano divorare dai baci.
Fu una scena così commovente che non la dimenticò mai, e che in un moménto gli pagò centuplicato il poco che aveva fatto per loro durante tre mesi.
Gli raccontarono come era arrivata la notizia del suo arresto illegale,. éS esagerando le cose, come sempre avviene, della sua fucilazione e delle rappresaglie di Carlo Alberto, che aveva fatto fucilare un pri­gioniero preso sotto Peschiera, il colonnello principe di Bentheim. l Ma nelle notizie se non è lupo è can bigio, qualcosa di vero c'è sempre.
Trovò tra i prigionieri tre amici lasciati a Castellucchio, Binatolo Ruschi,2 il professore Studiati3 e il Micbelazzi * che partiti da Brescia,, ov'erano stati concentrati i volontari per riorganizzarsi, per vedere r assedio di Peschiera, sbagliarono strada e furono fatti prigionieri da una pattuglia austriaca e mandati a Mantova. Per loro come per tuo padre vi erano intercessori potenti.
Tutti e quattro furono chiamati dinanzi al governatore, che gli disse che eran liberi se giuravano di non prendere più parte alla guerra.
Come era convenuto tra loro, tuo padre prese la parola e fece osservare che quanto a sé, essendo un parlamentario arrestato ille­galmente, doveva essere rilasciato senza condizioni; e che gli altri essendo stati arrestati mentre passeggiavano senza armi ignorando di trovarsi nelle linee austriache, non potevano essere considerati come prigionieri di guerra ; e che il fatto di essere loro quattro sol-
i il principe Guglielmo di Benfclieini (1814-1849), maggioro nel 17 reggimento fanteria austriaco, poi tenente colonnello, fatto prigioniero il 80 maggio a Gotto e rimesso poco dopo in liberta.
Binaldo Buschi (1817-1891), patrfotta pisano, deputato au'AsaeniMea toscana 4el 1859 e poi ai Parlamento italiano dalla VH alla IX legislatura, senatore nel 1878, fece la campagna del '48 col battaglione civico pisano.
Cesare Studiati, professore di fisiologia a Pisa, -affidate nel battaglione uni-
Tersitario.
* Francesco Micbelazzi, senese, capitano nel battaglione civico pisano.